Il Pd verso il 2020: persone, programmi e unità fanno la differenza

Il testo dell’intervista apparsa ieri, domenica 2 giugno 2019, nell’edizione di Ravenna-Faenza-Lugo de “Il Resto del Carlino” a firma A.V.

Con Manuela Rontini, consigliera regionale per il Pd, chiudiamo, almeno per il momento, le riflessioni dei vari partiti sull’esito delle ultime consultazioni elettorali nel nostro territorio.

Come valuta i risultati delle Europee?

«In un’elezione per noi molto complicata, senza alcun candidato del territorio e neanche un romagnolo, il Pd ha raccolto il 34,78% dei voti, è ancora il primo partito in città. Sono contenta per la bella affermazione di Calenda e per l’elezione della vicepresidente Gualmini, con cui ho lavorato in questi anni in Regione. Diciamo che il risultato ci consente di guardare con maggior serenità alle amministrative di Faenza 2020, consapevoli che la strada è comunque lunga e pronti a rimboccarci le maniche».

Pensate che in quella prospettiva possiate tornare a dialogare con gli ex alleati ed eventualmente con L’Altra Faenza?

«Sulla politica nazionale, è vero, abbiamo fatto scelte politiche diverse e anche discusso. Ma la collaborazione per Faenza non è mai venuta meno, animati dalla volontà di rispondere ai bisogni di cittadini, imprese e famiglie. Da quello che ho potuto osservare, L’Altra Faenza si è sempre posta in maniera propositiva in Consiglio: penso quindi si possano trovare punti in comune, a partire da una progettualità per dare un nuovo protagonismo a Faenza, sull’asse della via Emilia»

In questi mesi sono nate Faenza 4020, Faenza Futuro e Fronte Comune. Che ne pensa?

«Sono esperienze nuove, complementari e accomunate dalla voglia di mettere a disposizione tempo, idee ed energie per la comunità. Nell’era dei populismi e di chi cerca di rispondere alle complessità solo con gli slogan, è bello vedere tanti giovani che pensano valga ancora la pena impegnarsi per la propria città».

Quindi siamo già in campagna elettorale?

«Nelle prossime settimane il Partito democratico si ritroverà per la Festa di via Calamelli; partiamo da lì per aprirci alla partecipazione e riprendere il confronto con le forze politiche e civiche, vitali e solidali, che vogliono guardare con speranza al futuro. L’ultima tornata elettorale ci insegna che l’unità della squadra, la qualità delle persone e la bontà dei programmi fanno la differenza. Proveremo a farne tesoro».

Lei sarà interessata anche alle ‘Regionali’.

«In questi anni abbiamo cercato di essere una Regione vicina ai territori, contribuendo alla riqualificazione di spazi e contenitori faentini, dal palazzo del Podestà alla stazione ferroviaria, dal PalaBubani agli interventi nelle scuole. Penso che Bonaccini potrà dimostrare di aver fatto bene ‘il sindaco dell’Emilia-Romagna’».

Se il Governo dovesse cadere, è immaginabile un’alleanza col M5s?

«Quando i governi cadono, bisogna tornare alle urne. Ma non eludo la domanda: il tema di innaturali alleanze a tavolino, non si pone. La sfida è recuperare gli elettori delusi dal Movimento».

> La pagina del Carlino Faenza con l’intervista

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