L’entusiasmo dei giovani per il SÌ

generazionesi-faenzaFondato il nuovo comitato “GenerazioneSì Faenza”. Un gruppo eterogeneo di giovani di differente formazione ed esperienza, alcuni ancora studenti delle scuole superiori, accomunati da un forte senso civico e dalla convinzione che questa Riforma costituzionale sia una occasione di cambiamento da non perdere per il nostro Paese.

“Siamo una ventina di ragazzi e ragazze tra i 16 e i 35 anni, alcuni già impegnati nel contesto politico locale, altri estranei a qualsiasi forma di militanza diretta. Vogliamo animare il dibattito locale sui temi referendari sui quali saremo chiamati ad esprimerci il 4 dicembre, divulgando le ragioni essenziali per la scelta del Sì al referendum e i motivi che ci spingono a farlo” spiegano i fondatori. Continua a leggere →

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Bagnari, Bessi, Rontini: le nostre ragioni del Sì

Con i colleghi Mirco Bagnari e Gianni Bessi, nella sede dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-RomagnaI consiglieri regionali del Pd ravennate Mirco Bagnari, Gianni Bessi e Manuela Rontini hanno firmato un documento di sostegno alla Riforma costituzionale dedicato alle “Ragioni del Sì” che pone l’accento sull’importante intervento rispetto al Titolo V che ridisegna le competenze Stato-Regioni e le responsabilità dei diversi livelli di governo. Insieme agli altri sottoscrittori, lo hanno presentato in conferenza stampa a Bologna, nella sede dell’Assemblea legislativa.

“Dal 2001, dalla precedente revisione del Titolo V della Costituzione, sono stati 1590, ovvero più di cento all’anno, i ricorsi tra Stato e Regioni dovuti al conflitto di competenza. – entrano nel merito della questione Mirco Bagnari, Gianni Bessi e Manuela Rontini – Il nuovo articolo 117 della Carta costituzionale servirà a superare le incertezze, andare oltre l’empasse legislativa e evitare i costi in capo al sistema pubblico che causano minori opportunità e una limitata competitività per il nostro Paese nel suo complesso”. Continua a leggere →

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Dico Sì al futuro dell’Italia

Il referendum costituzionale offre la possibilità, storica, di rinnovare le istituzioni rimettendo in moto il nostro Paese

Foto di gruppo, in piazza a Faenza, al banchetto #bastaunSìChe la nostra Costituzione sia “la più bella del mondo” lo credo anch’io. Di più, ne sono fermamente convinta. I suoi valori, il quadro dei diritti e doveri, i disegni di inclusione e promozione sociale, non temono l’usura del tempo e, anzi, sono più che mai attuali.

Ma quando parliamo di questo parliamo della prima parte della nostra Carta fondamentale. C’è una seconda parte, quella dei poteri delle istituzioni, che ha bisogno di una revisione radicale, per superare criticità note a tutti da decenni. La Riforma costituzionale mira proprio a questo, a rendere più snelle ed efficienti le istituzioni repubblicane. Non si tratta di temi astratti: da Governi stabili e processi legislativi migliori discendono benefici per tutti i cittadini.

Per ottenere questo, la Riforma prevede diverse importanti novità. Come il superamento del bicameralismo “perfetto”, che ha visto fino ad oggi Camera e Senato avere gli stessi compiti e rimpallarsi le leggi in lunghi ping-pong (spesso conclusisi con un nulla di fatto).

In futuro solo la Camera voterà la fiducia al Governo e approverà la maggior parte delle leggi, mentre il nuovo Senato (ridotto a 100 componenti, a titolo gratuito) garantirà un raccordo con gli enti locali e interverrà sulle leggi che li riguardano, quelle costituzionali e quelle comunitarie.

Per dare un ordine di grandezza, se la Riforma costituzionale fosse già stata in vigore nella legislatura attuale (partita a marzo 2013) il Senato avrebbe esaminato solo il 3,8 per cento delle proposte di legge. Continua a leggere →

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