Ecobonus in fattura, risoluzione in Regione non trasformare gli artigiani in Bancomat

Le norme del Governo potrebbero penalizzare 5200 imprese nel ravennate

Quella che, a un occhio disattento, potrebbe sembrare una semplificazione, rappresenta in realtà una iattura per le imprese e l’economia, con gli artigiani trasformati in un “bancomat per conto dello Stato”. Si tratta del cosiddetto “ecobonus in fattura”, la possibilità cioè per il cittadino di ricevere subito il bonus per gli interventi di efficienza energetica e contro il rischio sismico come sconto, in fase di pagamento, anziché dallo Stato in dieci anni.

“Una possibilità questa, introdotta dal Governo all’interno del Decreto crescita, che trasformerà di fatto gli artigiani in bancomat, facendo anticipare loro soldi che lo Stato dovrebbe dare al cittadino. E che metterà inevitabilmente in crisi le piccole e medie imprese artigiane” commenta la consigliera regionale Manuela Rontini, firmataria di una risoluzione in merito depositata all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.

Sul tema, in commissione Politiche economiche, i consiglieri regionali hanno ascoltato in attiva condivisione le problematiche delle associazioni di categoria, preoccupazioni che stanno alla base del documento presentato. L’audizione, tenutasi a fine luglio, era stata sollecitata dalla stessa consigliera Rontini, di concerto con il segretario regionale Pd Paolo Calvano.

Nel territorio della provincia di Ravenna sono oltre 5200 le imprese, dal singolo imprenditore a quelle più strutturate, che operano nel comparto delle costruzioni e che potrebbero venire pesantemente condizionate dal provvedimento introdotto dal Decreto Crescita.

“Secondo quanto previsto dal Decreto, gli artigiani potranno recuperare lo sconto concesso in fattura al cliente nell’arco di cinque anni. Una disparità inaccettabile, che rappresenterà un serio problema di liquidità per molte aziende e della quale il Governo non si è minimamente curato. Per questo, nella risoluzione presentata, chiediamo alla Giunta un impegno per chiedere al Governo l’immediata abrogazione dell’articolo 10 del decreto crescita o, comunque, una sua riscrittura per non far ricadere sulle imprese l’onere finanziario dell’intervento. Lo scorso anno, in Italia, sono stati compiuti interventi di ristrutturazione con bonus per un importo di 1,1 miliardi di euro circa, 40 milioni dei quali in provincia di Ravenna escludendo il sisma bonus. Numeri che fanno capire quali siano gli importi in ballo e il possibile effetto distorsivo sul mercato, a danno delle piccole e medie imprese”.

> Il testo della risoluzione

[Foto CC]

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