Benessere delle api, verso una nuova legge regionale

Non solo sostegni economici al settore dell’apicoltura, comparto decisivo per il futuro del pianeta: dalla Regione sono in arrivo nuove regole per contrastare lo spopolamento degli alveari, assicurando il benessere delle api.

Lo prevede una proposta di legge che sarà discussa a breve in Assemblea legislativa: “Dall’inizio della legislatura gli apicoltori emiliani e romagnoli hanno avuto a disposizione risorse che sfiorano i due milioni di euro – commenta la consigliera regionale Manuela Rontini – comprendendo fondi nazionali e comunitari. Anche grazie a queste azioni, lo scorso anno, gli alveari sono aumentati del 10 per cento a quota 110mila, mentre la produzione di miele nell’anno in corso è stimata intorno alle 2.500 tonnellate, in risalita rispetto all’anno precedente. Ma per garantire un futuro alle api, responsabili di tre quarti della produzione agricola mondiale grazie alla loro impollinazione, servono norme al passo con i tempi. La proposta di legge che andremo a discutere prende il posto di una legge vecchia di trent’anni, varata in un tempo in cui la grande moria delle api non si era ancora manifestata. Un quadro normativo nuovo, che permetterà ai produttori di operare con regole certe e di livello europeo”.

Il testo della proposta, frutto di un’ampia concertazione con il mondo produttivo, prevede regole più severe sull’uso dei prodotti fitosanitari in agricoltura, fino all’individuazione di aree di particole interesse apistico e agroambientale in cui vietare del tutto qualsiasi trattamento, consentendo al massimo l’impiego di sostanze di cui sia comprovata la non tossicità su api e insetti pronubi.

Sono previste anche misure di difesa igienico-sanitarie per proteggere gli alveari dal rischio di diffusione di malattie vecchie e nuove, oltre a salvaguardare la biodiversità delle specie di api, preservando dal rischio di ibridazione la sottospecie “Apis mellifera ligustica” (più comunemente nota come “ape italiana”, allevata e diffusa in Emilia-Romagna, nonché esportata in tutto il mondo per le sue peculiari caratteristiche).

Le nuove norme ridefiniscono inoltre le competenze di vigilanza e controllo, sanzioni incluse, oltre a istituire il Tavolo apistico regionale, organo consultivo in cui siederanno i rappresentanti di tutte le categorie interessate.

Una volta approvata la legge regionale, la Giunta dovrà poi predisporre un “programma apistico poliennale”, secondo le linee strategiche e gli obiettivi dettati dall’Assemblea legislativa e in linea con l’Organizzazione comune di mercato della Ue (che riconosce l’apicoltura come settore produttivo agricolo-zootecnico a tutti gli effetti di elevato interesse per l’economia regionale, attribuendone la duplice valenza di conservazione dell’ambiente e di salvaguardia della biodiversità).

> Il testo del progetto di legge

[Foto CC]

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