Approvata all’unanimità la risoluzione per salvare l’Ortofrutticola del Mugello

“A fianco delle lavoratrici e dei lavoratori che rivendicano il loro posto di lavoro, continuiamo a tenere alta l’attenzione su questa vicenda”

L’annunciata chiusura dello stabilimento di Marradi, in provincia di Firenze, dell’Ortofrutticola del Mugello, storica azienda attiva nella lavorazione e trasformazione industriale di castagne e marroni, preoccupa anche l’Emilia-Romagna che, fin dall’inizio, ha partecipato alle riunioni del tavolo di crisi aziendale convocato dalla Regione Toscana con la proprietà, i sindacati, le Rsu e le Istituzioni locali. La fabbrica dei marroni sorge infatti al confine con la Romagna Faentina e impiega anche manodopera romagnola, in particolare donne lavoratrici con contratti stagionali.

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Agricoltura, Rontini chiede sostegno per le aziende colpite dalle gelate tardive

Rontini (Pd): “Danni gravi alle colture frutticole e vinicole, urgente difendere le produzioni locali”

Le gelate tardive, dopo le alte temperature raggiunte tra fine marzo e inizio aprile, che nei giorni scorsi si sono abbattute nel nostro territorio hanno flagellato l’agricoltura emiliano-romagnola. “Sono stati colpiti frutteti e coltivazioni, molti raccolti sono stati quasi completamente compromessi a causa dello shock termico che ha raggiunto il picco nella notte tra mercoledì 7 e giovedì 8 aprile, con le temperature scese in alcune zone ben al di sotto dello zero. Hanno sofferto in particolare gli alberi da frutto, sia in pianura che in collina. Anche le colture vinicole di trebbiano e sangiovese, così come quelle di uve bianche precoci hanno avuto danni” richiama la consigliera regionale Manuela Rontini, Presidente della Commissione Politiche economiche.

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Orti familiari, bisogna poter coltivare anche quelli non vicini a casa

Tante famiglie in Emilia-Romagna contano sulle coltivazioni del proprio orto per mettere a tavola qualcosa di sano e genuino, nonché per risparmiare qualche soldo e fare un po’ di salutare attività fisica all’aria aperta.

Dallo scoppio dell’emergenza Covid-19 però chi ha un orto lontano da casa, di proprietà o in un appezzamento comunale, non può più andare a coltivarlo.

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Cimice asiatica, passo avanti verso i risarcimenti

Con la delimitazione delle zone colpite dalla cimice asiatica in Emilia-Romagna, una mappa funesta che va dal cesenate fino al reggiano, la Regione ha compiuto un passo avanti decisivo nella strada che porterà al rimborso degli agricoltori vittime di questo flagello.

La delibera, del gennaio scorso, è stata trasmessa dalla Regione al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, dichiarando l’eccezionalità di questo evento e le zone colpite nel 2019 dalla cimice Halyomorpha halys. Una piaga che, secondo i dati di Coldiretti, ha causato oltre 270 milioni di euro di danni nella sola Emilia-Romagna (il 36 per cento del totale nazionale), 35 milioni dei quali nel solo territorio ravennate.

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Aiuti economici straordinari, ricerca e sperimentazione per proteggere i produttori e l’agricoltura della nostra Regione

Anche quest’estate le produzioni agricole locali sono state devastate dalla cimice asiatica. Sono ormai sette anni che questo insetto infesta le nostre campagne e, in assenza di predatori naturali, il problema non fa che ingigantirsi dato che le cimici si riproducono molto velocemente.

Come Regione Emilia-Romagna abbiamo seguito fin dall’inizio questa emergenza, stanziando (nel tempo) 13 milioni di euro per l’acquisto di reti antinsetto e finanziando la ricerca e la sperimentazione sulle azioni di contrasto. Studi da cui è emersa l’importanza dell’utilizzo di insetti antagonisti, come la vespa samurai, che però necessità ancora del via libera da parte del Ministero dell’ambiente, da noi più volte sollecitato.

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Erbe aromatiche e olii essenziali, una risorsa preziosa per l’agricoltura

Le erbe aromatiche e gli olii essenziali, specie in montagna, sono una risorsa preziosa per l’agricoltura. E non solo per gli usi alimentari, bensì per la loro positiva azione sull’ambiente e in termini di opportunità economiche per gli agricoltori.

Per questo all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna è stata depositata una risoluzione per impegnare la Giunta regionale a “proseguire nelle politiche a favore della diversificazione delle attività agricole, comprendendo la diffusione delle culture delle erbe aromatiche nelle zone di montagna e ad intervenire nelle sedi opportune a livello nazionale perché sia fatta chiarezza sul nodo della commercializzazione degli olii essenziali, consentendo alle aziende agricole le possibilità di commercializzazione anche dei prodotti non alimentari”.

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Sostegno regionale per i mercatini degli agricoltori e gli empori a chilometro zero

Per la prima volta la Regione Emilia-Romagna ha lanciato uno specifico bando per i mercati locali e biologici, gli empori e le bancarelle “a chilometro zero” con i prodotti degli agricoltori del territorio.

“A disposizione ci sono 2,3 milioni di euro, frutto del Psr 2014-2020, per valorizzare la filiera corta, un modo di fare acquisti che permette ai consumatori di portare in tavola cibi di qualità, sicuri e a un prezzo equo – commenta la consigliera regionale Manuela Rontini – per non parlare degli effetti benefici sull’ambiente, grazie alla riduzione degli imballaggi e dei viaggi”.

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Sospetto inquinamento nelle acque irrigue della bassa ravennate: la Regione deve indagare e risarcire gli agricoltori

Un inquinamento sospetto nelle acque usate per irrigare, con danni alle colture per centinaia di migliaia di euro. Il fatto, risalente allo scorso mese di maggio, è stato lamentato da diversi agricoltori delle zone tra Boncellino, Bagnacavallo e Alfonsine, dopo aver prelevato acqua per irrigare dal canale “Fosso Vecchio”.

Per fare luce sulla vicenda, arrivando auspicabilmente al risarcimento delle imprese coinvolte, è stata depositata un’interrogazione in Regione, sottoscritta dai consiglieri regionali Mirco Bagnari e Manuela Rontini.

“Nonostante l’intervento di Arpae – spiega la consigliera regionale Rontini – allo stato attuale non si è potuto risalire precisamente al tipo di inquinante e, parimenti, non possono essere mosse contestazioni di alcun tipo”. 

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Agricoltura sociale, contributi regionali per 1,4 milioni di euro

Coltivare frutta e ortaggi, coltivando allo stesso tempo le nuove generazioni e la solidarietà. Un bando della Regione Emilia-Romagna mette a disposizione degli agricoltori 1,4 milioni di euro per aprire un agri-nido o un agri-asilo, avviare progetti-pilota di contrasto alle nuove povertà (disoccupati o esodati), accogliere nuclei familiari in difficoltà con bimbi piccoli o anziani non del tutto autosufficienti, avviare tirocini formativi per l’integrazione di persone svantaggiate.

I fondi potranno essere usati per la costruzione, ristrutturazione o l’ampliamento di immobili o locali da destinare a queste attività, in convenzione con i Comuni o altri enti pubblici (Asp, Ausl, …) che si occupano di servizi alla collettività.

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Per combattere la cimice asiatica servono i Samurai

Per combattere la minaccia che viene dall’Estremo Oriente non potevano che scendere in campo i samurai. Non si tratta però della casta di guerrieri del Sol levante, erede delle antiche tradizioni militari giapponesi, bensì delle vespe samurai, un imenottero parassitoide che deposita le proprie uova in quelle della cimice nutrendosi di esse. Quando le larve della vespa si sviluppano uccidono le uova della cimice, stroncando così sul nascere questo flagello per l’agricoltura locale.

“Sono diversi anni che le cimici asiatiche infestano le produzioni agricole emiliane e romagnole – spiega la consigliera regionale Manuela Rontini – tanto che i primi avvistamenti di Halyomrpha halys risalgono al 2012 nel modenese. Da lì le cimici marmorate si sono diffuse ben presto in tutto il Nord Italia. Innocue per l’uomo, sono un serio pericolo per molte piante ed è difficilissimo contrastarle, dato che le norme europee e nazionali vietano la diffusione in natura di specie alloctone. Così gli agricoltori devono ricorrere a teli e protezioni fisiche. È tempo però di spingere affinché siano messi in atto nuovi mezzi di contrasto, chiedendo le deroghe del caso”.

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