Nuova legge urbanistica: riqualificare anziché cementificare

Il provvedimento punta su consumo di suolo a saldo zero, mette un freno alle espansioni, investe sulla rigenerazione urbana

Manuela Rontini interviene in Aula sulla nuova legge urbanistica regionaleUn percorso lungo e complesso per una legge dagli obiettivi ambiziosi. Il confronto con i territori, cittadini, forze economiche e parti sociali sulla legge di riforma dell’Urbanistica regionale è durato più di due anni. Tanto tempo, ma necessario per voltare pagina a 17 anni di distanza dalla precedente legge di settore, retaggio di un’altra era storica.

Tra le finalità della legge c’è quella di evitare il consumo di ulteriore suolo, bene sempre più prezioso, puntando piuttosto sulla riqualificazione degli edifici esistenti. Vengono poi semplificate le norme, senza banalizzazioni, e favorite la legalità e la trasparenza.

“Uno dei compiti principali del piano urbanistico è sempre stato quello di regolare la crescita urbana – commenta la consigliera regionale Manuela Rontini – mentre oggi, al contrario, la richiesta che emerge è quella di un piano che riqualifichi quanto già c’è, che migliori le condizioni di vita e funzionamento della città costruita, che dia nuove prospettive al riuso di aree ed edifici che hanno perso le loro funzioni, che contrasti processi di degrado, marginalizzazione e perdita di valori, anche economici. Quindi quello che viene chiesto all’urbanistica è un cambio radicale, che deve vedere modificato non solo l’approccio del settore privato ma anche il ruolo della pubblica amministrazione che, per affermare davvero la rigenerazione urbana, oltre ad assumere il compito di ‘regolatore’ deve divenire ‘promotore’ dei processi di trasformazione. È quello che, lo credo fermamente, faremo proprio grazie alla nuova legge”.

Il provvedimento entrerà in vigore il primo gennaio e gli enti locali dovranno via via adeguare i loro strumenti urbanistici ai principi della nuova legge.

Nuova legge urbanistica: la sostenibilità non è solo un principio, ma un investimento sul futuro!

Consumo di suolo a saldo zero

Scopo della legge è abbattere del 60 per cento le attuali previsioni urbanistiche passando, secondo le stime, dai 250 km quadrati di espansione previsti dagli attuali strumenti urbanistici a un massimo di 70, introducendo il principio del consumo di suolo a saldo zero e anticipando, dunque, quanto fissato per il 2050 dal settimo Programma di azione ambientale dell’Unione europea. Il consumo di suolo non dovrà superare il 3 per cento del territorio urbanizzato (oggi è l’11 per cento) e sarà consentito solo per progetti capaci di sostenere lo sviluppo e l’attrattività del territorio come i nuovi insediamenti produttivi. Inoltre saranno esclusi dal limite i nuovi insediamenti residenziali legati a interventi di rigenerazione urbana in territori già urbanizzati o di edilizia sociale.

Anche le opere pubbliche e i parchi urbani, gli insediamenti strategici di rilievo regionale e gli ampliamenti delle attività produttive esistenti non concorreranno, quindi, al raggiungimento del limite del 3 per cento (in quanto interventi diretti a sostenere l’attrattività regionale e la sostenibilità e vivibilità dei territori) e saranno possibili sempre che non vi siano ‘ragionevoli alternative’ in termini di riuso e di rigenerazione dell’esistente.

Prevista anche una disciplina ad hoc per tutelare e valorizzare il territorio agricolo che prevede la possibilità di costruire nuovi fabbricati se funzionali alle aziende o se inseriti in un piano di ammodernamento dell’attività rurale, oltre a incentivi per la demolizione dei fabbricati dismessi.

Per i progetti, agricoli o urbani, la promozione della qualità consiste nello scomputo dei contributi di costruzione fino al 50 per cento dei costi sostenuti per lo svolgimento di concorsi di progettazione.

Fondi per la rigenerazione urbana e l’adeguamento sismico

La legge prevede poi forti incentivi per la rigenerazione urbana, interventi di adeguamento sismico ed efficientamento energetico. In particolare, la Regione, entro il 2020, stanzierà 30 milioni di euro di contributi a fondo perduto per la rigenerazione delle città. Inoltre, sono previsti incentivi fiscali, volumetrici, legati alla qualità del progetto, oltre a procedure più veloci e snelle.

Tra le novità, per quanto riguarda l’adeguamento sismico, vi è una norma ‘sblocca interventi’ che prevede la possibilità per il 50 per cento dei proprietari di un edificio di imporne la realizzazione alla restante quota di proprietari, anche se contrari.

Semplificazione amministrativa

Per quanto riguarda la semplificazione degli strumenti urbanistici, la legge supera il sistema della ‘pianificazione a cascata’ attribuendo competenze più precise a ogni ente, prevedendo inoltre un unico piano generale per ogni livello territoriale: per la Regione il Ptr (Piano territoriale regionale), che ricomprenderà anche il piano paesaggistico e quello dei trasporti, mentre Città metropolitana di Bologna e amministrazioni provinciali si doteranno di un Piano territoriale metropolitano (Ptm) o d’area vasta (Ptav).

Anche per i Comuni c’è un unico Piano urbanistico generale (Pug) per stabilire programmazione e pianificazione del loro territorio, che sostituisce il Piano strutturale comunale (Psc) e il Regolamento urbanistico edilizio (Rue).

I Pug saranno poi attuati attraverso ‘accordi operativi’ che sostituiranno Poc e Pua e regoleranno nel dettaglio gli interventi da realizzare. Gli enti locali, che si doteranno di uffici di piano per svolgere le funzioni in materia di governo del territorio, avranno tre anni dall’approvazione delle nuove norme per avviare i procedimenti di approvazione dei Pug e due anni per concluderli.

Legalità e concorsi

Per promuovere la partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche dei Comuni, vengono incentivati concorsi di architettura e incontri pubblici.

Per aumentare la trasparenza e la legalità dei progetti urbanistici ed evitare infiltrazioni mafiose o corruttive, la legge impone le informazioni antimafia per i soggetti privati che propongono progetti urbanistici e recepisce le disposizioni dell’Autorità nazionale anticorruzione e le norme contro i conflitti di interesse.

> Il testo della legge

> Il testo del mio intervento in Aula

> Le slide dell’assessore regionale Raffaele Donini

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One Reply to “Nuova legge urbanistica: riqualificare anziché cementificare”

  1. giancarlo sirri

    ho letto e mi sembra ci sia stato proprio una inversione di tendenza. Più chiari i comportamenti degli uffici e dei cittadini.

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