Comuni limitrofi ma in Regioni diverse, rivedere le limitazioni

“Seguiamo le regole, ma chiediamo buon senso”

Quello della riapertura dei confini regionali è un tema che si sta dibattendo a livello nazionale, ma per tante persone rappresenta un vincolo difficile da mandar giù per ragioni molto semplici e di natura squisitamente pratica.

“In una Regione estesa come l’Emilia-Romagna e che divide il Nord dal Centro Italia, sono molti i Comuni che confinano con altre Regioni – richiama la consigliera regionale Manuela Rontini –. Penso al caso limite di Marradi, che è in provincia di Firenze ma è meglio collegata ai comuni limitrofi della Romagna rispetto a quelli del territorio toscano. Ma potrei citare numerosi altri esempi. Che sia per fare la spesa o sbrigare qualche commissione, o che sia per incontrare i propri cari, che spesso risiedono a pochi chilometri dal confine, alla vigilia della riapertura delle attività commerciali del prossimo 18 maggio, che di fatto rappresenta il vero inizio di una nuova fase, mi sento di sposare in pieno la causa di chi vive in Comuni limitrofi ma in regioni diverse e ci chiede di intervenire”.

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Minori stranieri non accompagnati. La Regione fa suo il ‘modello Faenza’

Sostegno agli enti locali, mettendo però un freno ai casi di finti abbandoni

I minori stranieri non accompagnati sono, all’interno della complessa situazione legata al massiccio afflusso di migranti in Italia, un aspetto che desta la preoccupazione di chi è chiamato a farsene carico. Per evitare abusi e raggiri su questi temi la Regione ha scelto la linea della fermezza, sposando di fatto il “modello Faenza”.

“Gli enti locali e la Regione Emilia-Romagna, con responsabilità e senso di collaborazione, per anni hanno assicurato l’ospitalità di decine di minori non accompagnati – interviene la consigliera regionale Manuela Rontini –. Desta però forte preoccupazione il fatto che i nuovi arrivi vengano semplicemente comunicati alla Regione e ai Comuni, che si trovano a dovere gestire soluzioni emergenziali non pianificate e senza rispettare le reti di accoglienza già esistenti sul territorio”. Continua a leggere →

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