Il piano per gli adolescenti si apre al confronto

I tempi cambiano, la società si evolve, ma una cosa non cambia: il disagio degli adolescenti, impegnati nella difficile transizione all’età adulta. Un’inquietudine sempre nuova, comunque, che tra social e telefonini passa per le nuove strade digitali.

Per organizzare una rete sociale di azioni che mirino a promuovere, tra i più giovani, il benessere, la socializzazione, le opportunità di crescita e il protagonismo sociale, la Regione ha predisposto ora un “Piano pluriennale per l’adolescenza” per il triennio 2018-2020. Una serie di interventi e buone pratiche pensati per prevenire e ridurre l’abbandono scolastico, la dipendenza da sostanze e gioco d’azzardo, contrastare il bullismo, il cyberbullismo e la violenza tra compagni.

Il documento, approvato dalla Giunta, si apre ora al confronto con la società civile, prima di approdare in Assemblea legislativa verosimilmente entro la fine dell’anno.

“Un primo confronto con tutti i soggetti che si occupano di adolescenti è già stato messo in atto nei mesi passati in tutte le province – spiega la consigliera regionale Manuela Rontini – anche a Faenza ci siamo incontrati e confrontati sul tema. Ora la proposta della Regione torna nella fase di ascolto, per questo chiedo a tutti spunti e contributi. Il benessere degli adolescenti, infatti, giovani in un’età tanto splendida quanto critica, fa il paio con quello della società, a maggior ragione in una regione come la nostra, dove più del 33 per cento delle famiglie è formato da un solo genitore con figli e stanno scomparendo le reti sociali tradizionali”.

Il provvedimento è destinato a tutti i soggetti che si occupano di adolescenti (famiglie, scuola, servizi sociali, associazionismo sociale e sportivo, volontariato e aziende sanitarie) per realizzare interventi concreti dedicati ai ragazzi di questa fascia di età.

Sono tre le priorità di intervento individuate dal provvedimento: “Il dialogo”, ossia la capacità da parte degli adulti (genitori, insegnanti, allenatori sportivi) di ascoltare i ragazzi, comprenderne i bisogni e, nel caso, intercettare e accogliere segnali di disagio presenti nel contesto scolastico e nella comunità; “La cittadinanza attiva”, che consiste nel  coinvolgimento diretto degli adolescenti nelle scelte che li riguardano e nella promozione di forme di cittadinanza attiva, quali il servizio civile o le esperienze di alternanza scuola lavoro nell’ambito scolastico; “La cura” dei ragazzi per favorirne il benessere fisico e relazionale, stili di vita salutari e prevenire ogni forma di dipendenza o disagio psicologico.

Per mettere in atto questi interventi la proposta messa a punto dalla Regione individua numerose tipologie di azioni, che saranno finanziate con risorse apposite.

Fondi che si aggiungono ai 2,5 milioni di euro stanziati nell’ultimo triennio (2015-2018) per attività educative e sociali (da svolgersi a scuola o nel tempo libero) rivolte ad adolescenti e preadolescenti e realizzate da associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali e parrocchie.

> Il testo della delibera

[Foto CC]

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