Partecipazione dei cittadini alle politiche pubbliche, nuova legge in Emilia-Romagna

La partecipazione dei cittadini è linfa per la democrazia e non può, non deve, limitarsi alle urne. Per promuovere il contributo dei cittadini alle politiche pubbliche, rendendoli attivi e partecipi, la Regione Emilia-Romagna ha varato una nuova legge che prende il posto di quella in vigore dal 2010.

I processi partecipativi potranno essere chiesti da soggetti privati singoli o associati, per poi allargarsi nel percorso alle imprese e a tutti coloro che risiedono, studiano o soggiornano nel territorio. Questi processi saranno poi sottoposti a verifica e oggetto di una specifica sessione annuale dell’Assemblea legislativa.

Per aiutare i cittadini non solo a decidere, ma anche a fare (rafforzando il concetto di sussidiarietà orizzontale) dalla Regione arriveranno 446mila euro destinati, tramite bando online, ai progetti di partecipazione nell’anno in corso. Altri 190mila euro andranno invece a finanziare iniziative su regolamenti e statuti comunali che prevedono percorsi partecipativi.

Per farsi comprendere meglio, le istituzioni dovranno utilizzare un linguaggio accessibile anche da soggetti non qualificati, mentre altre previsioni di legge si occupano della destinazione dei beni immobili confiscati alle mafie.

Viene stimolata, inoltre, la condivisione di “buone pratiche” e sinergie fra i diversi livelli istituzionali, per far sì che i cittadini non si sentano solo coinvolti ma siano fautori delle scelte che si compiono.

> Il testo della nuova legge

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