Valorizzare i mulini storici per riscoprire le radici del territorio

L’acqua è vita, tutti i centri abitati sono nati lungo fiumi, sorgenti o corsi d’acqua, piccoli e grandi. La stessa acqua poi, per mezzo dei mulini, è stata per secoli il motore delle trasformazioni agricole e produttive, fino alla vigilia della rivoluzione industriale”.

Per questo in Regione Emilia-Romagna è stata presentata una risoluzione per chiedere “di contribuire alla tutela e alla valorizzazione dei mulini storici presenti nel territorio regionale.

“Si tratta di un modo per riscoprire le radici sociali e produttive di un territorio – spiega la consigliera regionale Manuela Rontini, firmataria del documento – dato che i mulini rappresentavano un elemento importante in ogni città e villaggio. Per questo, coerentemente al grande impegno che viene profuso nell’ambito della valorizzazione e promozione del patrimonio architettonico, paesaggistico e culturale, chiediamo alla Giunta di impegnarsi nella valorizzazione turistica di questi edifici”.

Il documento ricorda che “è stata recentemente firmata una convenzione tra l’associazione italiana Amici dei mulini storici (Aiams) e l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell’Emilia-Romagna (Ibacn) finalizzata alla valorizzazione turistica e culturale dei mulini storici e dei territori che li ospitano, all’individuazione di modalità di promozione dei prodotti degli impianti ancora attivi e all’avvio di un percorso legislativo per incentivare la salvaguardia del patrimonio storico-documentale collegato”.

Convenzione che si potrebbe estendere a livello nazionale, incoraggiando inoltre le iniziative di valorizzazione proposte dai singoli mulini storici, riconoscendone la funzione didattico-culturale.

> Il testo della risoluzione

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