La salute dei fiumi è legata a doppio filo a quella dei cittadini. Dalla qualità delle acque alla sicurezza degli argini, dalla ricchezza ambientale lungo il percorso delle aste fino alle opportunità economiche, sono tanti e diversi i piani in cui si incontrano il corso dei fiumi e quello dei cittadini, intrecciandosi spesso in maniera inconsapevole ma profonda.
Per avere regole chiare e coerenti sulla gestione dei fiumi, la Regione ha varato le “Linee guida per la riqualificazione integrata dei corsi d’acqua naturali dell’Emilia-Romagna”.
Si tratta di un documento che, d’ora in poi, rappresenterà a livello regionale lo strumento di riferimento per il settore. Un atto tanto più importante ora che il Governo, a seguito del decreto legge “Sblocca Italia”, ha previsto che agli interventi integrati di riqualificazione siano destinati almeno il 20 per cento delle risorse di ogni Accordo di programma.
Il documento è stato approvato dalla Giunta regionale, in collaborazione con il Centro italiano di riqualificazione fluviale, a seguito di un confronto con tutti i gestori dei corsi d’acqua della regione.
In esso sono presenti indicazioni per restituire ai fiumi la centralità e la naturalità perdute nel corso degli anni, migliorando la qualità delle acque, la biodiversità e riducendo il rischio di alluvioni.
“Siamo la prima Regione in Italia a dotarsi di uno strumento simile – ha commentato la consigliera regionale Manuela Rontini, presidente della Commissione ‘Territorio Ambiente’ – ma non è certo il primo atto regionale a tutela dei corsi d’acqua. Basti pensare all’adesione alla Carta nazionale dei contratti di fiume, un atto che avevo sollecitato nel luglio scorso con un’interrogazione. La Carta stabilisce regole condivise sulle decisioni che riguardano i corsi d’acqua, regole utili per uscire dalla logica della gestione dell’emergenza e del rischio idrogeologico, puntando sulla prevenzione del deterioramento delle acque e sulla valorizzazione del paesaggio. Queste linee guida sono un ulteriore passo in avanti per la tutela del territorio e dell’acqua, uno degli elementi più preziosi del nostro ecosistema”.