Un po’ alberghi, un po’ case: arrivano i Condhotel

Il turismo cambia e con esso il concetto di albergo. Per andare incontro alle esigenze di turisti e albergatori, la Regione varerà entro l’estate il regolamento attuativo sui “Condhotel”, tipologia ricettiva già presente in molti Paesi europei.

Gli albergatori potranno vendere ai privati parte delle camere dell’hotel ottenendo risorse fresche da reinvestire per accrescere qualità e ricettività. Una leva finanziaria a disposizione delle imprese alberghiere per riqualificare le proprie strutture, allineandole sempre di più agli standard internazionali.

“Lo scorso anno il turismo regionale, che vale il 12 per cento del nostro Pil, ha toccato quota 57 milioni di presenze – commenta la consigliera regionale Manuela Rontini – un risultato record che non può e non deve farci sedere sugli allori. Tanti alberghi hanno bisogno di una ristrutturazione, mentre le mutate esigenze dei turisti impongono una diversificazione dell’offerta. L’apertura al concetto di Condhotel va in questa direzione, dando la possibilità ai villeggianti di comprare o affittare una casa in hotel. I proventi di queste operazioni permetteranno poi ai proprietari d’albergo di svecchiare le strutture più datate, con un beneficio ulteriore per il settore dell’edilizia in chiave di rigenerazione urbana, uno dei cardini della nuova legge sull’urbanistica”.

La norma nazionale (approvata col decreto attuativo dello “Sblocca Italia”) permette di destinare una percentuale massima del 40 per cento della superficie netta delle camere della struttura ricettiva a unità immobiliari da vendere sul mercato privato a uso residenziale, integrate e complementari all’impresa alberghiera. I proprietari delle strutture sono vincolati a investire le somme ricevute nella riqualificazione della struttura stessa, al fine di incrementare la sua classificazione (portandola ad almeno tre stelle).

Nell’albergo dovranno rimanere almeno sette camere. Le unità abitative, invece, dovranno essere dotate di cucina autonoma. Il gestore unico si impegna a garantire ai proprietari delle unità abitative ad uso residenziale i servizi alberghieri, portineria inclusa, per una durata non inferiore a 10 anni dall’avvio dell’esercizio (fatti salvi i casi di forza maggiore).

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