Tagli ai costi del Consiglio regionale: meno 7 milioni di euro

10881709_424377994380879_8645537916320566770_nPresentata la bozza di legge di Pd e Sel sui tagli ai costi del Consiglio regionale: meno 7 milioni di euro
Il progetto di legge prevede 1000 euro al mese in meno nello stipendio dei nuovi consiglieri; via i rimborsi per il funzionamento dei gruppi e le indennità di fine mandato.
Un taglio di mille euro al mese sullo stipendio dei nuovi consiglieri regionali, un colpo di spugna su ciò che restava dei rimborsi per il funzionamento dei gruppi e
via anche le indennità di fine mandato.
È questa la ‘manovra’ presentata dalla maggioranza di centrosinistra in
Regione, per fare calare il costo dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, “anche a seguito del dato drammatico sull’astensionismo, di cui ognuno di noi deve quotidianamente farsi carico”.
La bozza di legge sarà perfezionata nei prossimi giorni e presentata da Pd e Sel nel corso della prossima Assemblea legislativa: “La sobrietà sarà uno dei valori di riferimento della nostra attività di amministratori e la legge che proponiamo va in questa direzione. Siamo consapevoli – spiega Manuela Rontini, consigliera regionale del Pd – che ciò non è sufficiente: fiducia e credibilità si ricostruiscono soprattutto dimostrando che la politica sa essere utile, capace di prendere in tempi rapidi decisioni che possono incidere sulla vita di tutti. Come consiglieri del gruppo Pd vogliamo vincere questa sfida, lavorando pancia a terra e in costante rapporto con i territori, consapevoli della responsabilità che gli emiliano-romagnoli ci hanno affidato con il loro voto. Ma intanto partiamo da noi stessi, con un gesto di buon senso: ci diamo nuove regole chiare, per stabilire un nuovo punto di partenza e segnare un nuovo inizio”.
La ‘cura dimagrante’ vale in tutto circa 7 milioni di euro, di qui alla fine della legislatura.
Si compone, in sostanza di tre pilastri, a partire dall’annunciato azzeramento dei residui fondi a disposizione dei gruppi per il loro funzionamento (da cui sono escluse solo le spese ‘vive’: cancelleria, riscaldamento, telefonia fissa), per un risparmio di circa 2,5 milioni di euro.
Viene inoltre ridotta l’indennità dei consiglieri, per circa mille euro netti al mese (circa 3 milioni il risparmio complessivo) e si azzera l’indennità di fine mandato, una sorta di trattamento di fine rapporto che spettava agli eletti in viale Moro, per un totale di 1,5 milioni nell’arco della legislatura.
“Fin dalle prossime settimane – conclude Rontini – apriremo un confronto con la Giunta regionale perché ci sia una destinazione chiara di questi fondi su azioni mirate per le politiche per il lavoro e sulle nuove povertà, sempre più necessarie in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo”.
Condividilo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.