Si spegne l’inceneritore di Ravenna: una pietra miliare nel percorso avviato dal Piano dei rifiuti

A tre anni dall’approvazione del Piano regionale dei rifiuti, che punta con forza sulla riduzione, il riuso e il riciclo, è stato raggiunto un obiettivo importante: la chiusura dell’inceneritore di Ravenna (Ire). L’impianto, secondo il programma concordato tra Regione, Comune ed Hera, sarà spento entro la fine dell’anno.

La chiusura non comprometterà l’autosufficienza della regione nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti, garantita da un lato attraverso l’efficace utilizzo degli altri impianti presenti nel territorio, secondo la programmazione definita, e dall’altro in particolare, dall’aumento della raccolta differenziata. Proprio la differenziata ha toccato nel 2018 quota 68 per cento (più 3,7 per cento sull’anno precedente), avvicinandosi all’obiettivo del 73 per cento entro il 2020 previsto dal Piano regionale.

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Rifiuti speciali: riciclare di più si può e si deve

Ci sono materiali che oggi finiscono in inceneritore come “rifiuti speciali” che, invece, potrebbero essere selezionati e reimmessi nel ciclo produttivo, secondo la filosofia dell’economia circolare.

Per questo la consigliera regionale Manuela Rontini ha presentato un’interrogazione dove chiede alla Regione di rilanciare il lavoro del Coordinamento rifiuti speciali (dove Arpae si confronta con le categorie economiche nel “Comitato permanente sottoprodotti”) istituito dalla Regione a seguito di una legge del 2015 che riprende una direttiva europea del 2008.

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