La vita media si è allungata e quelli che per molti, un tempo, erano solo piccoli intoppi sono divenuti ormai, nella terza età, ostacoli insormontabili. Quando si parla di barriere architettoniche, infatti, la platea è ampia e non comprende solo le persone con invalidità, ma tutti i cittadini con difficoltà motorie tali da precludergli una vita sociale autonoma.
Per risolvere i problemi legati a edifici senza ascensore o montascale, porte troppo strette, pavimenti scivolosi, bagni poco funzionali, eliminazione di gradini, la Regione mette a disposizione per l’anno in corso 6,5 milioni di euro di contributi (seconda quota dei 29 milioni di euro arrivati dal Fondo nazionale per il triennio 2018-2020).
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