Stop del Governo al piano contro il rischio idrogeologico, interventi a rischio anche in Romagna

Il Governo ha cancellato il piano “Italia Sicura”, utilissimo strumento operativo che dal 2014 ha realizzato innumerevoli interventi su tutto il territorio nazionale, sia contro il dissesto idrogeologico che per lo sviluppo delle infrastrutture idriche. Ora quale futuro attende gli interventi previsti nei territori del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale?

Questa la domanda che viene rivolta alla Giunta regionale da un’interrogazione sottoscritta da Manuela Rontini: “Quella del Governo Conte è una scelta francamente incomprensibile. Rinuncia superficialmente ad un mutuo con la Banca europea degli investimenti per 800 milioni di euro, a condizioni estremamente favorevoli, preferendo rivolgersi al mercato dei capitali, con l’incremento di debito pubblico o con l’emissione di obbligazioni, pagando per questa operazione tassi fino a cinque volte più alti rispetto all’operazione con la Bei. L’ennesimo atto schizofrenico di un Governo che a parole dice di perseguire la strada della “spesa razionale” ma nei fatti prende decisioni oltremodo dannose per l’economia e i territori”.

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Una rete di piccoli invasi per combattere la siccità: dalla Regione 18 milioni di euro

Piccoli ma preziosi e, spesso, in grado di fare la differenza tra un raccolto perso e uno salvato. Si tratta dei piccoli invasi per lo stoccaggio dell’acqua ad uso agricolo (fino a 250mila metri cubi di capacità), bacini che la Regione ha deciso di finanziare con risorse per 17,8 milioni di euro erogati attraverso due bandi del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020.

Dei 18 invasi di stoccaggio previsti in Emilia-Romagna (per 2,4 milioni di metri cubi di capacità complessiva), ben otto saranno realizzati o potenziati in provincia di Ravenna: sette da parte di aziende private ed uno dal consorzio di bonifica. Continua a leggere →

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