Nasce il Registro regionale tumori, nuova arma per la ricerca e la prevenzione

Per la prima volta in tutto il territorio emiliano e romagnolo si avrà un’acquisizione sistematica di dati sui malati oncologici, per finalità di ricerca scientifica e programmazione dell’assistenza sanitaria.

Il via libera è arrivato dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna che ha dato, all’unanimità dei presenti, parere positivo al Regolamento regionale per il funzionamento del registro tumori.

Il Registro, previsto dalla legge regionale 9 del 2017, rappresenterà un’arma in più nella lotta contro il cancro: “Disporre di dati raccolti in modo uniforme su tutto il territorio regionale, come la distribuzione dei casi, i fattori di rischio, gli esiti delle diagnosi e delle terapie – commenta la consigliera Manuela Rontini – aiuterà tanto i ricercatori sanitari quanto la programmazione dei servizi. Con uno sguardo al futuro, dato che l’Emilia-Romagna è pronta a essere collegata ad un eventuale Registro tumori nazionale”.

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I malati oncologici non devono essere penalizzati sul lavoro

Più tutele sul versante lavorativo per i lavoratori malati di cancro, già costretti a terapie lunghe e spossanti. Ci sono contratti di lavoro, infatti, che non garantiscono una copertura totale a chi usufruisce di prestazioni ambulatoriali. E, da tre anni a questa parte, la chemioterapia (assieme ad altri tipi di cure) è passata proprio dal regime di day hospital o ricovero a quello di trattamento ambulatoriale.

Se nulla cambia dal punto di vista dell’efficacia del trattamento, questa diversa modalità ha prodotto invece effetti pesanti dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, privando molti lavoratori di una copertura economica totale. Inoltre l’accesso ambulatoriale comporta l’utilizzo di permessi individuali, o certificati medici giornalieri, che rischiano di far sforare il tetto massimo delle assenze consentite per malattia al lavoratore. Continua a leggere →

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