Servono percorsi di cura adeguati per i malati di Sla

Interrogazione sull’assistenza all’ospedale di Faenza

In provincia di Ravenna circa 40 malati di Sla (Sclerosi laterale amiotrofica) non possono usufruire di percorsi di cura adeguati. Questo perché non dispongono di percorsi codificati Pdta (Percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale) in ambito sia intra-ospedaliero che extra-ospedaliero, cosa che causa loro notevoli disagi. E questa malattia neurologica, rara e degenerativa, vede ogni anno due o tre nuovi casi ogni 100mila abitanti.

Il dato emerge da un’interrogazione alla Giunta presentata dalle consigliere regionali Manuela Rontini (Pd) e Silvia Prodi (Mdp), che hanno rilanciato un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Faenza.

Proprio l’ospedale della città manfreda, infatti, è stato scelto come centro di riferimento nella provincia di Ravenna per la presa in carico globale delle persone affette da Sla: “Il Consiglio comunale di Faenza – spiega Rontini – ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna l’Amministrazione ad attivarsi affinché l’Ausl Romagna garantisca una giusta assistenza. Con questa interrogazione abbiamo sollecitato la Giunta a intervenire per fare in modo che l’Azienda romagnola dia seguito agli impegni assunti e garantisca il personale dedicato, la dotazione di posti letto, le risorse mediche e la strumentazione necessaria per il ricovero dei malati di Sla presso l’ospedale di Faenza”.

Nello stesso documento le consigliere chiedono “se sia in previsione l’istituzione di un coordinamento territoriale strutturato per portare a compimento il Pdta Sla anche in provincia di Ravenna” e se non sia opportuno “sollecitare l’Ausl Romagna affinché individui il case manager per il territorio della provincia di Ravenna, in grado di gestire direttamente le problematiche nel territorio romagnolo dei pazienti malati di Sla e delle loro famiglie”, come previsto dalla delibera di Giunta 169 del 18 febbraio 2013, che ha recepito l’accordo con il Governo su questi temi.

> Il testo dell’interrogazione

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