Renzi a Marzabotto, in ginocchio davanti alla storia

Il Premier in visita a Marzabotto, simbolo della Resistenza, che nell’autunno del 1944 fu teatro della più sanguinosa strage nazifascista in Italia.

Renzi al Sacrario dei caduti di MarzabottoUna bellissima giornata, tra ‪‎Marzabotto e ‪Monte Sole, assieme al nostro Presidente Matteo Renzi, a Stefano Bonaccini, alla Giunta e ai colleghi Consiglieri dell’Emilia-Romagna. Ad accoglierlo Sindaci, studenti, insegnanti, partigiani e bambini.

Questa di oggi non è una commemorazione, ricordando la storia stiamo costruendo il futuro dell’Italia. – ha detto Renzi fuori dal municipio di Marzabotto – Ci sono persone che sono morte perché noi fossimo liberi e l’Italia un paese in grado di portare speranza e pace. Da Presidente del Consiglio sono qui per inginocchiarmi davanti alla storia dell’Italia, per dire grazie a chi ha vissuto quei giorni, portando per una vita, segnate sulla pelle, le ferite di quell’assurdità senza fine. Son qui per dire ai bambini e ai giovani che adesso devono prendere il testimone della memoria, come si fa nella staffetta”.

Fra l’emergenza umanitaria del Mediterraneo, e i problemi interni al Partito democratico sull’Italicum, il Premier si è ritagliato un pomeriggio dedicato al ricordo della Resistenza, nei luoghi dove si è scritta una delle pagine più drammatiche della lotta di liberazione dal nazifascismo.

Fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre del 1944, le Ss comandate da Walter Reder rastrellarono la popolazione civile della zona di Monte Sole sull’Appennino bolognese, per rappresaglia contro l’attività della brigata partigiana Stella Rossa. Fu la più sanguinosa strage che i nazifascisti compirono in Italia durante la seconda guerra mondiale, vi persero la vita 770 persone, ed è passata alla storia come la strage di Marzabotto. In paese e sulle pendici di Monte Sole rimangono ricordi e testimonianze di quei fatti, che Renzi ha voluto onorare.

Inginocchiandosi davanti al sacrario di Marzabotto, uno dei luoghi simbolo della Resistenza italiana, il Premier Matteo Renzi ha virtualmente aperto le celebrazioni per il 70esimo anniversario della Liberazione.

È poi salito fino a Monte Sole, dove ha parlato con i vecchi partigiani ed ha assistito ad uno spettacolo sulla Resistenza realizzato dai bambini del paese, insieme ai quali, alla fine, ha cantato Bella Ciao.

La sua visita si è conclusa poi nel vicino cimitero di Casaglia, per un omaggio sulla tomba di don Giuseppe Dossetti, uno dei padri della Costituzione italiana.

E prima di andar via si è intrattenuto per una lunga chiacchierata e una preghiera, accompagnato dal ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, con i frati della piccola famiglia dell’Annunziata, la comunità monastica fondata proprio da Dossetti quando abbandonò la politica per dedicarsi alla meditazione e alla preghiera, in un luogo dove la spiritualità del cielo sembra quasi toccare le vicende terrestri.

A tutti partigiani e civili che hanno avuto #ilcoraggiodi combattere contro il nazifascismo va il mio sincero grazie, per averci consegnato un’Italia libera e democratica.

Manuela Rontini

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