Reddito di solidarietà: le norme attuative

Il sostegno prevede un massimo di 400 euro al mese su di una carta prepagata

È ormai pronto il regolamento che attua la legge sul Reddito di solidarietà, approvata lo scorso dicembre dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Una legge regionale, la 24/2016, che si differenzia dall’analogo provvedimento nazionale (Sostegno all’inclusione attiva) per la maggiore platea di persone al quale si rivolge (persone singole incluse) costituendo un primo aiuto nei casi di povertà estrema. Non un reddito minimo, dunque, ma una rete di protezione, una mano tesa a chi si trova in condizione di grave indigenza e vuole rialzarsi.

Il regolamento è stato presentato nei giorni scorsi nella Commissione Politiche per la salute e sociali dell’Assemblea legislativa, che ha espresso parere positivo. Diventerà operativo a breve dopo un ulteriore passaggio in Giunta.

La misura prevede 80 euro al mese a persona fino ad un massimo di 400 euro mensili (per i nuclei familiari di cinque o più persone), erogati bimestralmente su di una carta prepagata. Per accedere al sostegno la famiglia dovrà dichiarare al proprio Comune un Isee non superiore a 3mila euro, ed almeno un componente della famiglia dovrà risultare residente da 24 mesi o più in Emilia-Romagna.

“Quel che più conta – sottolinea la consigliera regionale Manuela Rontini – è che chi vorrà accedere ai benefici prenderà parte a progetti di reinserimento personale, tali da coinvolgere l’intera famiglia, dal fronte del lavoro a quello della frequenza scolastica, passando per la cura dell’alloggio. La prima preoccupazione della Regione è quella di rimettere in piedi le persone prostrate che, a causa della crisi o di situazioni difficili, sono relegate nella povertà estrema. Niente assistenzialismo, dunque, ma azioni tese a reinserire le persone nella società, grazie alla dignità di un’occupazione”.

A tal fine l’intervento sarà concesso per non più di 12 mesi, superati i quali il sostegno potrà essere richiesto solo trascorsi almeno altri 6 mesi. Il Res, inoltre, sarà incompatibile con il Sia nazionale, con le indennità di disoccupazione (Aspi o Naspi) o altri ammortizzatori sociali con riferimento agli strumenti di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria. Nel caso in cui alcuni componenti il nucleo familiare usufruiscano di altri trattamenti economici, anche fiscalmente esenti, di natura previdenziale, assistenziale e indennitaria, il valore massimo di tali trattamenti non può superare i 600 euro mensili. Tutte le dichiarazioni, poi, saranno passate al vaglio della Guardia di Finanza, con la quale è in atto un protocollo di collaborazione.

Per il Reddito di solidarietà, la Giunta regionale ha stanziato 35 milioni di euro (105 milioni nel triennio). Potrebbe interessare 80mila persone (pari a 35mila nuclei famigliari, il 2,8 per cento del totale), soprattutto giovani coppie con tre o più figli a carico, single, anziani a bassissimo reddito. Oltre a questi ci sono poi i 37 milioni che lo Stato ha erogato all’Emilia-Romagna per il Sia.

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