Più autonomia per le persone sorde

Presentata una risoluzione bipartisan in Assemblea legislativa

All'assemblea provinciale dell'ENS, l'Ente per la protezione e l'assistenza delle persone sorde“Promuovere il riconoscimento della Lingua dei segni italiana (Lis) e la diffusione di ogni altro strumento utile a sostenere l’autonomia e l’inclusione delle persone sorde”. Lo chiede una risoluzione bipartisan, presentata in Assemblea legislativa, che vuole impegnare in questo senso la Regione.

Lo stesso documento chiede alla presidenza dell’Assemblea legislativa di predisporre in tempi brevi l’adeguamento delle sedi e dei mezzi della stessa, con particolare riguardo all’Aula e alla sala Polivalente, così da permettere alle persone sorde di seguire le attività istituzionali e i dibattiti dell’Assemblea per mezzo di strumenti appositi.

“Sono circa 4mila le persone affette da sordità grave o profonda che vivono in Emilia-Romagna – commenta la consigliera regionale Manuela Rontini, tra i firmatari della risoluzione – cittadini costretti ad un supplemento di fatica quotidiano per avere accesso alle informazioni, ai servizi pubblici, ad atti che in tanti diamo per scontati. Si tratta di una discriminazione di fatto, alla quale come Regione dobbiamo porre rimedio”.

La risoluzione chiede inoltre alla Giunta regionale di “riavviare il confronto” con periodicità quanto meno annuale, tra il tavolo regionale per le Disabilità uditive e le associazioni, gli enti e le organizzazioni competenti, allo scopo di supportare la Rete regionale per le disabilità uditive: “Domenica scorsa – continua la consigliera Rontini – ho partecipato a Ravenna all’assemblea provinciale dell’Ens, l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi. Un momento di confronto che mi è stato utile per comprendere da vicino le loro difficoltà. La comunicazione, per un sordo, rappresenta una continua ‘barriera architettonica’. La Regione Emilia-Romagna, impegnata da sempre nell’integrazione delle persone con disabilità, deve proseguire lungo il percorso per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone sorde, che passa in primo luogo per la diffusione della Lingua dei segni”.

Nell’atto si impegna poi l’esecutivo a verificare lo stato degli interventi per la tutela dei diritti e l’integrazione delle persone sorde sul territorio regionale e a mettere allo studio, ove necessario, ulteriori forme di idoneo supporto alla loro autonomia, anche attraverso servizi e interventi specifici.

> Il testo della risoluzione

 

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