Nutrie, al via il Piano regionale di controllo finalizzato all’eradicazione

Primo in Italia, fissa regole e modalità d’intervento valide in tutta la regione per contenere i danni a territorio e agricoltura.

Nutria BurrowIn Emilia-Romagna è finalmente operativo il Piano regionale per il controllo delle nutrie. Il Collegato ambientale alla legge di Stabilità, pur mantenendo la classificazione dei roditori come animali infestanti e non più come fauna selvatica, dava infatti alle Regioni la possibilità di intervenire per garantire un’azione più organica e coordinata.

La presenza della nutria è in forte aumento in tutta Italia e causa gravi danni al territorio (in particolare alle strutture arginali), all’agricoltura e alla biodiversità. Nel solo territorio ravennate i danni accertati all’agricoltura, a carico della Regione, hanno superato i 60mila euro tra il 2008 e il 2014.

La delibera della Giunta, che ha ottenuto il parere favorevole da Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), è stata pubblicata sul Burert del 22 aprile ed è immediatamente entrata in vigore. Il provvedimento stabilisce che l’attuazione del piano in ambito urbano sia in capo ai Comuni, in ambito rurale alla Polizia provinciale e, nei territori di loro competenza, agli Enti di gestione dei parchi e delle riserve naturali.

Il Piano prevede che la cattura e la soppressione con metodo eutanasico è consentita con specifiche trappole, sia in città che in campagna, tutto l’anno da parte di Polizia provinciale, guardie comunali, coadiutori (personale abilitato dalla Regione), agricoltori sul loro fondo, personale delegato alla tutela delle acque (se in possesso del titolo di coadiutore) e nei parchi e riserve naturali dal rispettivo personale di vigilanza.

L’abbattimento diretto con arma da fuoco può essere effettuato dal personale di vigilanza, dagli agricoltori solo se in possesso di abilitazione all’esercizio venatorio, dai coadiutori durante tutto l’anno e, inoltre, dai cacciatori/coadiutori durante l’esercizio della caccia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio, nei territori cacciabili.

Nelle zone protette il periodo di caccia è ridotto dal 1 agosto al 31 gennaio.

Gli Enti parco possono decidere periodi diversi sul loro territorio: nelle zone umide, Sic e Zps l’abbattimento può avvenire dal 1 agosto al 31 gennaio e solo con uso di pallini atossici per salvaguardare la nidificazione degli uccelli acquatici.

La delibera norma anche, semplificandolo, il sistema di smaltimento delle carcasse: occorre valutare le condizioni dell’habitat, in relazione alle quali il capo può essere lasciato in loco, se irrecuperabile; può esserne previsto il sotterramento, dove ciò non arrechi danni all’ambiente; oppure, nei casi diversi da quelli descritti, dev’essere gestito come rifiuto speciale.

> Il testo del “Piano regionale per il controllo della nutria (Myocostor Coypus)”

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