Nasce il Registro regionale tumori, nuova arma per la ricerca e la prevenzione

Per la prima volta in tutto il territorio emiliano e romagnolo si avrà un’acquisizione sistematica di dati sui malati oncologici, per finalità di ricerca scientifica e programmazione dell’assistenza sanitaria.

Il via libera è arrivato dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna che ha dato, all’unanimità dei presenti, parere positivo al Regolamento regionale per il funzionamento del registro tumori.

Il Registro, previsto dalla legge regionale 9 del 2017, rappresenterà un’arma in più nella lotta contro il cancro: “Disporre di dati raccolti in modo uniforme su tutto il territorio regionale, come la distribuzione dei casi, i fattori di rischio, gli esiti delle diagnosi e delle terapie – commenta la consigliera Manuela Rontini – aiuterà tanto i ricercatori sanitari quanto la programmazione dei servizi. Con uno sguardo al futuro, dato che l’Emilia-Romagna è pronta a essere collegata ad un eventuale Registro tumori nazionale”.

Ad alimentare il Registro saranno i dati raccolti a livello provinciale dai registri già presenti. Coordinato dall’Irst di Meldola, il Registro renderà disponibile una mole preziosa di informazioni che saranno appunto utilizzate per finalità di ricerca scientifica, programmazione e controllo dell’assistenza, tutelando allo stesso tempo la privacy dei malati e la sicurezza dei dati.

I dati raccolti riguarderanno incidenza, mortalità, sopravvivenza e prevalenza dei tumori; il rischio della malattia per sede e per tipo di tumore, età, genere e ogni altra variabile di interesse per la ricerca scientifica; studi epidemiologici sugli andamenti temporali e la distribuzione territoriale dei casi, sui fattori di rischio dei tumori, sugli esiti degli interventi di diagnosi precoce, delle terapie e dei percorsi diagnostico-terapeutici; dati anonimi e aggregati per la programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria, inerente gli interventi di prevenzione rivolti alle persone e all’ambiente di vita e lavoro, e dell’efficacia dei programmi di screening; dati relativi all’appropriatezza e qualità dei servizi diagnostico-terapeutici e alla sopravvivenza dei pazienti affetti da tumore.

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