Lotta alla cimice asiatica, 2,7 milioni di euro dalla Regione

Per combattere la cimice asiatica, fastidiosa nelle case ma vero flagello nei campi, la Regione scommette sulla prevenzione. Un bando aperto in questi giorni mette a disposizione degli agricoltori 2,76 milioni di euro per prevenire i danni di questo insetto che, anche se non punge e non è pericoloso per gli uomini, causa ogni anno danni gravissimi alle coltivazioni.

I guasti maggiori si concentrano sugli alberi da frutto come peri, kiwi, meli e peschi. Le risorse stanziate permetteranno agli agricoltori di intervenire sulle reti antigrandine già esistenti, chiudendole con reti laterali antinsetto.

“L’attenzione della Regione è rivolta oggi alla prevenzione dei danni – spiega la consigliera regionale Manuela Rontini – dato che gli studi scientifici sui predatori naturali dell’insetto, finanziati con 380mila euro dal Psr, termineranno solo nei prossimi mesi. Nell’attesa, bisogna avere cura di salvaguardare gli equilibri biologici dei diversi agroecosistemi emiliani e romagnoli”.

Il bando resterà aperto fino al 15 marzo, sostenendo investimenti da 2.500 a 250mila euro, fino a 12 mesi: “Il tutto grazie a 2,76 milioni di euro frutto del Psr 2014-2020, risorse che si aggiungono ai 10 milioni di euro già stanziati nel 2017”.

La graduatoria generale sarà disponibile entro il 20 giugno.

Sono finanziabili l’acquisto e messa in opera di reti antinsetto (compresi i dispositivi di apertura-chiusura meccanizzata-automatizzata per l’accesso) se a completamento di impianti di copertura esistenti, oltre all’acquisto e messa in opera di reti antinsetto monofila. Sono inoltre accettate le spese tecniche generali, come onorari di professionisti o consulenti, nel limite del 3 per cento dell’importo ammissibile.

La graduatoria darà priorità al rapporto tra la superficie a frutteto oggetto di investimento e la superficie aziendale totale a frutteto; il grado di rischio di diffusione dell’infestazione, con punteggio più alto nelle aree ad alto rischio (pianura reggiana, modenese, bolognese, ferrarese, ravennate e di Forlì-Cesena) e alla diversa suscettibilità delle specie frutticole.

Ulteriori incrementi di punteggio sono destinati alle domande di superfici frutticole a produzione integrata (incremento del 30 per cento) oppure già a coltivazione biologica o in regime di conversione (incremento del 100 per cento).

> La piattaforma digitale per le domande

[FOTO CC]

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