L’Emilia-Romagna per l’Europa: progetto di legge per conoscere e partecipare di più alle scelte europee

Un progetto di legge regionale per rafforzare il legame tra l’Emilia-Romagna e le istituzioni europee: “Nelle prossime settimane approveremo in Aula la riforma della partecipazione della Regione alla formazione, e attuazione, del diritto comunitario. Per la prima volta ci poniamo l’obiettivo di valorizzare l’identità europea degli emiliani e dei romagnoli”. A dirlo è la consigliera regionale Manuela Rontini, tra i firmatari della proposta di legge.

In un’epoca in cui soffiano forti i venti dell’euroscetticismo, delle paure e delle chiusure, c’è chi dunque sceglie di andare in direzione opposta, per respirare aria di tutt’altro tenore: “Nell’attuale scenario, il rilancio del progetto europeo passa dalla capacità delle regioni di giocare un ruolo attivo e dare un contributo qualificato sia in termini di visione generale e definizione delle priorità, che di iniziative e progetti concreti. Ecco perché – spiega Rontini – abbiamo voluto mettere al centro del progetto di legge la conoscenza e la diffusione dei diritti e doveri che derivano dall’essere cittadini europei e del lungo percorso di integrazione tra i Paesi del vecchio continente”.

Un lavoro che non può che cominciare dai più giovani: “L’impegno della Regione è di sviluppare il senso di appartenenza all’Europa, partendo dalle nuove generazioni, attraverso iniziative e progetti ad hoc. Per farlo Le scuole e il mondo dell’associazionismo saranno i due canali privilegiati per questa mission, oltre alle progettualità dei Comuni. Con questa legge la Regione Emilia-Romagna avrà così in mano strumenti per intervenire in modo più efficace nei processi decisionali che sono alla base della costruzione delle politiche e delle normative europee”.

Le parole chiave che sintetizzano il pdl Europa sono tre: informare, partecipare, proporre. “Partiremo dall’informazione sulle opportunità, la storia e il funzionamento dell’Unione Europea – prosegue Rontini – per poi procedere alla costruzione di una Rete europea regionale, da convocare almeno due volte l’anno, a cui potranno partecipare gli enti locali e i portatori di interesse del territorio emiliano-romagnolo. Infine andremo a proporre modifiche e integrazioni per aiutare a legiferare meglio in sede europea, evitando o attenuando gli impatti negativi che possono verificarsi sui territori”.

L’intervento di modifica si è reso necessario per adeguare l’impianto normativo regionale alle diverse novità intervenute negli anni, a partire dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Ma questo obbligo è stato trasformato in opportunità, facendo diventare il progetto di legge qualcosa di diverso, un veicolo di per promuovere informazione partecipazione condivisa sui temi europei.

Il tutto proprio nell’anno in cui Faenza è impegnata nelle celebrazioni per il 50esimo anniversario del Premio Europa: “Un riconoscimento che la nostra città, prima tra quelle non capoluogo, ha ricevuto nel 1968 dal Consiglio d’Europa per il grande impegno volto a sensibilizzare la cittadinanza sugli ideali europei. La Regione come Faenza dimostra ancora una volta di essere all’avanguardia nella promozione dei valori europei”.

> Il testo del progetto di riforma

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