“Le nostre misure straordinarie per far ripartire tutta l’economia”

Intervista pubblicata su SetteSere dell’8 maggio 2020

Consigliera Rontini, dopo due mesi di “Covid-19” dall’emergenza sanitaria, in miglioramento, si sta passando a quella economica. Quali sono le misure più importanti contenute nel “bazooka” da 14 miliardi annunciate dal presidente Bonaccini?

Dietro quel piano, presentato nei giorni scorsi dal Presidente Bonaccini, c’è innanzitutto la convinzione che, a fronte della più grande crisi dal dopoguerra ad oggi, servano misure straordinarie a partire da robusti investimenti pubblici. Più nel dettaglio, si tratta di un programma di opere subito cantierabili (6 miliardi già entro l’anno), incentrato su cinque ambiti di intervento: salute, scuola, mobilità, imprese, ambiente e territorio. Ad esempio, 447 milioni di euro sono destinati alla realizzazione di nuove scuole e alla ristrutturazione degli edifici esistenti, con criteri antisismici e a basso impatto ambientale, mentre 350 milioni consentiranno l’apertura di cantieri contro il dissesto idrogeologico.

È un intervento enorme, che vale il 10% del PIL regionale, a dimostrazione di come la Regione Emilia-Romagna abbia compreso perfettamente che in gioco c’è il nostro futuro, e abbia agito senza perdere tempo. Abbiamo però chiesto al Governo di semplificare le normative sugli appalti e sbloccare le concessioni: in ‘tempi di guerra’ non possiamo utilizzare strumenti che già funzionavano male in situazioni ordinarie.

La “Fase 2” appena cominciata, presenta ancora molti rischi. La sanità pubblica regionale ha retto al meglio in questo periodo. Il “modello Emilia-Romagna” ha anticipato a livello nazionale molte scelte. Che insegnamento trae? Serviranno nuovi investimenti in ambito sanitario?

Questa drammatica emergenza sta costringendo tutti a ripensare le abitudini di vita quotidiana. Dovremo dare risposte all’altezza del difficile compito di ridefinire le priorità: tra tutte, credo occorra ripartire puntando su crescita sostenibile, sanità e welfare, investendo ancora di più sulla rete territoriale dei servizi, integrata a poli ospedalieri d’eccellenza, spingendo sull’innovazione tecnologica e digitale per consentire nuove modalità (e tempi) di lavoro.

La pandemia ci ha dimostrato l’importanza di una sanità pubblica e universalistica, che cura chiunque, senza chiedere quanti soldi hai né da dove vieni. Siamo già al lavoro per rafforzare ulteriormente il sistema sanitario regionale, che si è dimostrato determinante nel garantire la salute dei cittadini e la tenuta dei territori. Già quest’anno verranno stanziati più di 748 milioni di euro: serviranno per la realizzazione dell’Hub nazionale per la terapia intensiva, la nuova costruzione, il completamento, l’adeguamento e la rifunzionalizzazione di numerose strutture ospedaliere, la realizzazione delle Case della salute, oltre che per l’acquisto di tecnologie e strumentazioni all’avanguardia.

Per il territorio ravennate e faentino, in particolare, dal turismo alla ceramica, ci sono misure particolari? Le aziende di questi e altri settori sono in fortissima sofferenza…

C’è un primo pacchetto di misure economiche, del valore di oltre 350 milioni di euro, che riguarda tutti: famiglie, lavoratori, studenti e aziende. Abbiamo prorogato le scadenze dei bandi regionali e anticipato, dove possibile, i pagamenti e i trasferimenti ai Comuni, a partire dai nidi d’infanzia. Consapevoli della necessità di un robusto innesto di liquidità per aiutare le imprese nel farsi trovare pronte nel momento della ripartenza, abbiamo stretto accordi con l’ABI e messo 18 milioni di euro a disposizione dei Confidi per la concessione di prestiti rimborsabili a tasso zero a favore delle pmi emiliano romagnole. Il turismo è un settore strategico per il nostro territorio e, insieme al commercio, rischia di pagare il prezzo più alto di questa crisi. Vanno in questa direzione i 3 milioni di euro a fondo perduto per la sanificazione di alberghi, bar e ristoranti. Ci stiamo confrontando con tutti gli operatori per trovare soluzioni innovative perché i turisti possano continuare a scegliere la nostra terra e le nostre bellezze anche nella prossima stagione estiva.

Come giudica l’operato del sindaco Malpezzi, che era a fine mandato, ma che invece rimarrà in carica almeno fino alla fine dell’estate?

Sento il sindaco Malpezzi quasi quotidianamente: le sue qualità umane, e quelle di amministratore, non sono per me una scoperta recente. È sempre stato persona attenta, competente e caparbia, allo stesso tempo dotata di grande capacità di ascolto. Serio al punto di non dire mai un “sì” senza la certezza al 100% di poter mantenere la parola data. Ha guidato la città in anni difficili, iniziando il mandato dieci anni fa in piena crisi economica e finendo nel mezzo di un’emergenza sanitaria epocale. Non si è fatto mancare davvero nulla! In queste ultime settimane di generale smarrimento, Giovanni è stato capace di accantonare la sua proverbiale riservatezza e far emergere la sua umanità, aggiornando i cittadini e rispondendo personalmente alle loro domande, tutti i giorni, fino a notte fonda. Mi pare che i faentini lo abbiano apprezzato e in qualche modo ‘riscoperto’ come guida davvero autorevole e sensibile della nostra comunità.

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