Le mense scolastiche meritano pesce nostrano

Scegliere quello che si mette in tavola è un po’ come votare: si tratta di azioni importanti, che hanno un impatto sulla nostra salute, sull’ambiente e sull’economia di un intero territorio.

E come tutte le cose importanti partire con il piede giusto può fare la differenza. In questo caso l’attenzione dei consiglieri regionali Pd si è concentrata sul pesce servito nelle mense scolastiche dell’Emilia-Romagna: “Bisogna avviare delle sperimentazioni – spiega la consigliera Manuela Rontini – per sostituire il pesce proveniente dall’estero con quello pescato nelle acque della nostra regione”.

Il tema è divenuto oggetto di una risoluzione sottoscritta dalla Rontini (primo firmatario Giorgio Pruccoli) che impegna la Giunta regionale ad avviare queste sperimentazioni in tavola, di concerto con i Comuni, i gestori delle mense e le famiglie, da informare in modo adeguato.

Ad oggi, nelle mense emiliane e romagnole, viene spesso servito e consumato il Pangasio, un pesce osseo di acqua dolce che cresce nel fiume vietnamita Mekong. Un prodotto molto controllato, privo di spine e rispettoso di tutti gli standard. Ma anche povero di contenuto calorico (80-90 chilocalorie in media ogni 100 grammi di prodotto decongelato), e assai lontano dalle tradizioni locali.

“Il pesce pescato nel nostro mare – aggiunge Rontini – è di assoluta qualità. Aumentarne la diffusione, a partire dalle mense scolastiche, può sviluppare ulteriormente la marineria locale e riannodare i fili di tradizioni secolari”.

> Il testo della risoluzione

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