L’abitare al centro delle politiche regionali

La presentazione del primo Osservatorio immobiliare “Ravenna & Provincia”, a cura della Fiaip, è stata l’occasione per una riflessione sul tema del costruire.

"Festa di fine lavori - progetto PIPERS di via Fornarina"L’edilizia non è un settore impermeabile chiuso su se stesso, ma interseca tutti gli ambiti sociali ed economici. È un volano della nostra economia, un fornitore di servizi e beni fondamentali per il soddisfacimento dei bisogni primari delle persone e delle imprese.

Per questo la crisi, ormai strutturale, che il settore sta vivendo chiama ad una forte attenzione delle politiche nazionali e regionali.

Le dimensioni del fenomeno sono oltremodo preoccupanti. In Emilia-Romagna le imprese attive nelle costruzioni nel corso del 2014 sono diminuite di circa 2000 unità rispetto all’anno precedente e si calcola che in sette anni di crisi si sia perso il 18% degli occupati con previsioni, anche nella nostra Regione, di un ulteriore calo nel 2015; si stima che la drammatica difficoltà che sta colpendo la cooperazione edile metta a rischio il posto per oltre 6500 lavoratori.

In una risoluzione presentata alla Giunta, insieme ad altri colleghi, abbiamo sollecitato il riconoscimento dello stato di crisi di settore per permettere l’utilizzo di strumenti straordinari di sostegno al reddito, adeguati alla profonda crisi delle costruzioni.

Ma per uscire da una stagnazione che dura ormai da anni occorre ridefinire lo scenario del settore in un’ottica complessiva. Occorre, di fatto, riscrivere una storia nuova. Va riformulato il piano pluriennale delle politiche abitative perché la casa diventi il bene prioritario all’interno del welfare regionale, in sintonia con i profondi cambiamenti sociali che stanno interessando le nostre aree urbane.

Una sorta di rivoluzione copernicana che faccia davvero della rigenerazione urbana e della riqualificazione dell’esistente i motori di un nuovo paradigma di sviluppo che guarda complessivamente all’armonizzazione e alla sicurezza del territorio, per incardinarle nella pianificazione urbanistica e nella programmazione delle politiche sociali.

Nella nostra Regione queste tematiche sono state al centro della riforma della L.R. 24 del 2001, che disciplina l’intervento pubblico nel settore abitativo, e della L.R. 6 del 2009 “Governo e riqualificazione solidale del territorio”, che ha adeguato in tal senso la nostra disciplina urbanistica.

In questa Legislatura dovremmo promuovere strumenti innovativi per il sostegno e la garanzia alla locazione a favore delle fasce più deboli della popolazione (Fondo affitti) e la diffusione di accordi locali per contrastare l’emergenza abitativa. Stiamo predisponendo un nuovo programma “Una casa alle giovani coppie” e nel bilancio abbiamo rifinanziato il Fondo per le barriere architettoniche, con la definizione di processi di erogazione più snelli e meno burocratici, con l’auspicio che portino benefici a chi ha più bisogno di aiuto.

Nel merito della programmazione territoriale procederemo alla riforma della L.R. 20 del 2000, ponendo al primo posto l’obiettivo del consumo di suolo a saldo zero (vogliamo città più belle, non più grandi!) e la semplificazione amministrativa, intervenendo nel rapporto tra i diversi livelli istituzionali.

L’attuale ipertrofia normativa ha generato in tanti campi una legislazione confusa e contraddittoria, per certi versi inapplicabile. Occorre una vera e propria regulation review con cui semplificare ed eliminare le norme e gli adempimenti che complicano inutilmente la vita di famiglie ed imprese senza tutelare, in concreto, i diritti delle persone, la legalità e l’ambiente.

Completeremo il processo di semplificazione della materia edilizia attraverso la definitiva uniformazione e standardizzazione delle norme, per superare l’eccessiva diversificazione delle stesse a livello comunale, con la definizione di un lessico comune, l’approvazione di una modulistica unificata per tutti i titoli edilizi, la standardizzazione della documentazione da allegare alle pratiche e dei requisiti tecnici richiesti per le opere da realizzare.

Scriveva Adriano Olivetti: “Ma quando un’intensa politica delle case si svolge armoniosamente insieme al sorgere delle attrezzature sociali e il lavoro è inquadrato in un efficiente piano coordinato, il piano esce dalla sua fredda primitiva staticità e diventa uno strumento attivo e dinamico, pieno di vita, caldo di comunità. Il piano diventa a poco a poco matrice di civiltà, un atto di amore verso un paesaggio e un atto di amore verso un gruppo di uomini”. Un concetto ancora attualissimo. Una sfida che occorre affrontare ricorrendo a efficienza, sostenibilità e innovazione come chiavi di volta per riqualificare non solo il patrimonio edilizio, ma il senso dell’abitare dei cittadini che coinvolge, in ultima istanza, il senso della comunità.

Manuela Rontini
Presidente della Commissione “Territorio Ambiente Mobilità” della Regione Emilia-Romagna

> L’Osservatorio immobiliare “Ravenna & Provincia”

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