La nuova agricoltura coltiva solidarietà e assistenza

Fattorie dove possano sbocciare non solo coltivazioni ma giovani generazioni. E dove sia possibile seminare il valore della solidarietà, facendo diventare l’impresa agricola un vero presidio sociale della comunità.

Su questi principi si basa l’ultimo bando della Regione Emilia-Romagna per gli agricoltori, delibera che porta con sé 3,1 milioni di euro destinati alle attività sociali ed educative nelle imprese, una novità assoluta del Programma di sviluppo rurale (Psr 2014-2020).

Ci sarà tempo fino al 24 marzo prossimo per presentare, in Regione, progetti riguardanti la costruzione, ristrutturazione o l’ampliamento di fabbricati agricoli da destinare specificamente ad attività sociali, assistenziali o educative (in cooperazione con i Comuni o altri Enti che erogano prestazioni sociali).

“Viene proposta un’inedita alleanza sul versante sociale – commenta la consigliera regionale Manuela Rontini – tra mondo dell’agricoltura ed enti locali. Ai tanti importanti ruoli che l’agricoltore svolge a presidio del territorio, se ne aggiungono di altri e nuovi. Nell’impresa agricola potranno trovare posto agri-asili o agri-nidi, così come progetti pilota contro le nuove povertà e interventi di ospitalità di famiglie con bambini piccoli. Un modo per l’agricoltore di coniugare la diversificazione del proprio reddito all’utilità sociale nei confronti della propria comunità locale”.

Possono beneficiare degli aiuti le micro imprese e le piccole imprese con sede in Emilia-Romagna, iscritte all’anagrafe regionale delle aziende agricole e in possesso di una convenzione, o intesa poliennale, con un ente pubblico.

Le spese ammesse possono riguardare interventi di costruzione, ristrutturazione, ampliamento di fabbricati aziendali da destinare alle attività sociali e assistenziali; l’acquisto delle necessarie attrezzature; le spese di elaborazione del progetto.

Il contributo in conto capitale potrà essere pari al 60 per cento della spesa ammissibile e sarà erogato nel rispetto delle norme europee (massimo 200mila euro nel triennio, a impresa).

Punteggi più alti saranno assegnati ai progetti pilota contro le nuove povertà (riguardanti ad esempio persone disoccupate, anziani o genitori separati) o che prevedono la realizzazione di asili o nidi nelle aziende agricole o interventi di ospitalità per famiglie con bimbi fino a 6 anni. Punteggi aggiuntivi sono previsti anche per progetti di imprese femminili o ricadenti nelle cosiddette Aree interne, individuate dalla Regione e dagli accordi nazionali.

Le domande devono essere presentate entro il 24 marzo 2017, utilizzando il sistema informativo Agrea (Siag).

> La delibera con il testo del bando

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