Il progetto ‘Frutta nelle scuole’ deve aprirsi al territorio

Portare frutta nelle scuole per avvicinare i bambini a un’alimentazione più sana. Lo scopo del programma “Frutta e verdure nelle scuole”, però, può trasformarsi in un boomerang se tra le mani degli alunni capitano frutti acerbi, troppo maturi, fuori stagione o ammuffiti.

Per questo la consigliera regionale Manuela Rontini ha presentato un’interrogazione alla Giunta chiedendo di “sostenere l’inserimento nel bando di forti elementi valutativi a garanzia della qualità, della genuinità e della provenienza locale della frutta e verdura distribuita nelle scuole richiedendo, tra l’altro, l’utilizzo dei prodotti Dop e Igp. Prodotti che, grazie ai loro disciplinari approvati dalla stessa Unione Europea, garantiscono in modo inequivocabile elevatissimi standard qualitativi e la provenienza da specifiche e ben individuate zone geografiche”.

Qualità e genuinità devono andare di pari passo con la provenienza locale, per questo la Giunta dovrebbe “sostenere la condivisibile proposta di regionalizzazione del prossimo bando relativo al programma”.

Un modo per risolvere il paradosso della distribuzione di frutta spagnola nel cesenate, zona ortofrutticola di rilevanza internazionale, oltre ai tanti problemi segnalati dalle scuole italiane, emiliane e romagnole sulla qualità discutibile di frutta e verdura proposta. Criticità cui si sono aggiunte “le irregolarità sollevate dagli organi di controllo sul confezionamento e sull’etichettatura non conforme alle leggi europee”.

Per questo, già da due anni, alcune grandi realtà locali hanno fatto un passo indietro: “Apo Conerpo, Apofruit e Orogel fresco hanno scelto di non partecipare al bando, segnalando la limitazione dell’importanza della qualità. Annuncio seguito dalla manifestazione di ampia disponibilità a collaborare per il ripristino dei valori fondanti del progetto europeo. Collaborazione – sottolinea la consigliera- che evidentemente non è stata colta da chi di dovere”.

Il programma Frutta nelle scuole dispone di un budget a livello europeo, relativamente al periodo 2017/2023, di 150 milioni di euro. Risorse consistenti, che hanno permesso durante l’anno scolastico 2016/2017, di distribuire più di 74mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli a 12,2 milioni di alunni in 79mila scuole: “Numeri importanti, ma azioni di questo genere non posso reggersi sulla quantità. Qualità e chilometro zero devono essere le parole d’ordine per ripensare un bando che negli ultimi tempi ha perso di vista i suoi nobili obiettivi”.

 

> Il testo dell’interrogazione

 

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