Il caso del ConAmi approda in Regione

Da quasi sei mesi il ConAmi, consorzio pubblico da 300 milioni di euro di patrimonio, è in fase di stallo. L’ultima assemblea dei soci (il consorzio è composto da 23 Comuni, dislocati tra Emilia-Romagna e Toscana) non ha portato infatti alla nomina del nuovo Consiglio di amministrazione. Un intoppo pesante, che mantiene bloccati investimenti per oltre 40 milioni di euro sul ciclo idrico, ambiente e gestione rifiuti, innovazione energetica.

Ora il caso arriva in Regione Emilia-Romagna, con un’interrogazione nella quale si chiede se la Giunta non intenda “Intervenire quanto prima per evitare danni erariali ai territori”.

“Il Comune di Imola, che detiene la maggioranza delle quote, ha nuovamente presentato una proposta che non rispetta le norme statutarie – spiega la consigliera regionale Manuela Rontini, prima firmataria del documento –. Dallo scorso agosto, con le dimissioni dell’allora presidente Manara, subito seguite da quelle di tre dei quattro membri del Consiglio d’amministrazione, il ConAmi è in situazione di impasse. In questi mesi sono più volte naufragati i tentativi di giungere ad una soluzione condivisa, anche perché l’amministrazione guidata dalla sindaca Sangiorgi è venuta meno agli accordi, gestendo la vicenda in modo imbarazzante. Abbiamo pertanto chiesto alla Regione se non ritenga di intervenire, per evitare danni erariali ai nostri territori, restituendo piena operatività al Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale, i cui organi devono al più presto deliberare tutti gli atti necessari allo sblocco dei 40 milioni di euro di investimenti, attualmente fermi (25 dei quali sul ciclo idrico), e predisporre e approvare il bilancio di previsione 2019, il piano triennale 2019-2021 e le gare di appalto legate ai servizi”.

“Stiamo parlando di un consorzio che vale 300 milioni di euro di patrimonio e che realizza un utile pari a quasi 10 milioni di euro all’anno. Diffidiamo pertanto l’Amministrazione imolese dal proseguire con questa modalità di conduzione che potrebbe, a brevissimo, avere effetti negativi sugli investimenti di cui i nostri territori necessitano; preoccupazione esplicitata anche dal collegio dei revisori dei conti, in una lettera. Auspichiamo che l’incontro chiesto dai Sindaci al Prefetto possa aiutare ad evitare gravi ripercussioni sia sulle casse e sul patrimonio dei Comuni consorziati, sia sulla qualità dei servizi erogati ai nostri cittadini”.

> Il testo dell’interrogazione

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