I malati oncologici non devono essere penalizzati sul lavoro

Più tutele sul versante lavorativo per i lavoratori malati di cancro, già costretti a terapie lunghe e spossanti. Ci sono contratti di lavoro, infatti, che non garantiscono una copertura totale a chi usufruisce di prestazioni ambulatoriali. E, da tre anni a questa parte, la chemioterapia (assieme ad altri tipi di cure) è passata proprio dal regime di day hospital o ricovero a quello di trattamento ambulatoriale.

Se nulla cambia dal punto di vista dell’efficacia del trattamento, questa diversa modalità ha prodotto invece effetti pesanti dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, privando molti lavoratori di una copertura economica totale. Inoltre l’accesso ambulatoriale comporta l’utilizzo di permessi individuali, o certificati medici giornalieri, che rischiano di far sforare il tetto massimo delle assenze consentite per malattia al lavoratore.

“Per questo – spiega la consigliera regionale Manuela Rontini – abbiamo presentato una risoluzione in Assemblea legislativa, di cui è primo firmatario il collega Luca Sabattini, che impegna la Giunta ad individuare, in accordo con l’Inps, una modalità di certificazione dell’assenza del lavoratore sottoposto a terapie chemioterapiche che gli consenta di non perdere la copertura economica o rischiare il posto di lavoro. È importante che la Regione sia vicina a questi lavoratori e si attivi al più presto nel merito”.

> Il testo della risoluzione

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