Contro la siccità, 18 milioni di euro in arrivo dalla Regione

Pubblicati due bandi per la realizzazione di nuovi invasi che garantiscano le riserve d’acqua

L’acqua è vita e i cambiamenti climatici in atto mettono a rischio questa preziosa risorsa. Per garantire alle aziende agricole adeguate riserve idriche per l’irrigazione dei campi, qualora scarseggino per lungo tempo le precipitazioni, la Regione ha approvato due bandi da 18 milioni di euro per la realizzazione o l’ampliamento di invasi per lo stoccaggio dell’acqua piovana.

“L’estate appena trascorsa passerà agli annali come una delle più torride e avare di piogge di sempre – commenta la consigliera regionale Manuela Rontini – e i cambiamenti climatici in corso non fanno ben sperare per il futuro. Tra le tante azioni che si possono mettere in atto per risparmiare quel prezioso oro blu che è l’acqua, la creazione di invasi è assai importante dato che assicura continuità alle produzioni agricole. Si tratta di un sostegno che prosegue, il nostro, dato che la Regione già con il precedente Psr aveva stanziato quasi 8 milioni di euro che hanno permesso di realizzare 15 invasi, con una rete distributiva di oltre 190 chilometri. Questi nuovi bandi approvati dalla Giunta, con risorse per 18 milioni di euro, garantiscono un sostegno importante ad aziende e consorzi di bonifica, coprendo in certi casi la totalità dei costi e in altri fino al 60 per cento delle spese”.

Il primo dei due bandi (parte del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020), stanzia oltre 7,9 milioni di euro per i consorzi costituiti da aziende agricole. È mirato alla realizzazione di invasi di capacità compresa tra i 50mila e i 250mila metri cubi, con investimenti dai 100mila fino ad un milione e 200mila euro.

Per il secondo bando, rivolto agli enti di bonifica, la capacità di stoccaggio dei bacini è invece fissata tra i 100mila e i 250mila metri cubi, mentre l’importo dei progetti è più alto e può variare tra i 500mila e 1,5 milioni di euro.

Due bandi per la realizzazione di invasi irrigui

Gli invasi possono sorgere anche in ex cave e devono essere realizzati nel rispetto della normativa sulla valutazione di impatto ambientale e sull’aggiudicazione degli appalti pubblici. Va precisato che il limite massimo dei 250mila metri cubi è dettato dalla normativa nazionale. Per bacini di dimensioni più grandi i bandi sono gestiti direttamente dal ministero delle Politiche agricole, con risorse nazionali.

Tra le spese ammissibili rientrano quelle sostenute per le opere di distribuzione in pressione dell’acqua, i lavori accessori (recinzioni, cancelli, scalette di risalita, cartelli, ecc.), i sistemi per la gestione della rete idrica, nonché i costi di progettazione e per la realizzazione di studi di fattibilità, entro il limite del 10 per cento. Nel caso di interventi realizzati dai consorzi di bonifica sono altresì ammissibili le spese per l’acquisto dei terreni, comprese le indennità di esproprio per pubblica utilità, entro il tetto del 10 per cento del costo totale del progetto. L’aiuto finanziario consiste nel primo caso nell’erogazione di un contributo del 60 per cento sul totale delle spese documentate, percentuale che sale al 100 per cento per il secondo bando rivolto ai consorzi di bonifica.

Le aziende consorziate dovranno avvalersi nella gestione delle irrigazioni di sistemi ‘intelligenti’ di consiglio irriguo, ad esempio il servizio Irrinet lanciato dal Cer (Canale emiliano romagnolo), in grado di dire quando e quanto irrigare i singoli appezzamenti.

Le domande di sostegno per entrambi i bandi possono essere presentate a partire dal 10 novembre, utilizzando l’apposita modulistica predisposta da Agrea e avvalendosi della piattaforma Siag. La scadenza è fissata per il 18 gennaio nel primo caso, mentre per il secondo c’è tempo fino al 31 gennaio.

Per la formazione della graduatoria i progetti saranno valutati tenendo conto di una serie di priorità, tra cui la localizzazione degli interventi (quelli realizzati in aree rurali svantaggiate hanno un punteggio più elevato rispetto a quelli che ricadono in aree rurali intermedie), il più alto numero di aziende coinvolte e di ettari asserviti, il risparmio idrico previsto.

I lavori di costruzione dovranno concludersi entro 18-24 mesi dalla concessione del contributo. Prevista anche l’erogazione di un anticipo, secondo modalità che saranno stabilite da Agrea.

> Il bando per le aziende agricole

> Il bando per gli enti di bonifica

Condividilo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.