Contributi regionali per i centri estivi, esperienze insostituibili

Stanziati 13 milioni di euro, in un biennio, per abbattere le rette

Un aiuto concreto alle famiglie che interessa circa 450mila bambini emiliani e romagnoli. L’abbattimento delle tariffe dei centri estivi, attivo già dalla prossima estate, sarà possibile grazie ad un impegno della Regione pari a 13 milioni di euro nel biennio 2018-19. Potranno beneficiarne le famiglie che lavorano, residenti in regione e con Isee fino a 28mila euro.

“Conciliare i tempi di lavoro e cura è una delle sfide più ardue per le famiglie di oggi, in special modo per le donne – commenta la consigliera regionale Manuela Rontini – un impegno che vede la Regione al loro fianco. I centri estivi, esperienze formative di crescita e gioco per bambini e ragazzi, sono una realtà indispensabile per le famiglie che lavorano nei mesi di chiusura delle scuole. La delibera approvata dalla Giunta prevede contributi fino ad un massimo di 210 euro, 70 euro a settimana per tre settimane. Un atto importante, che riconosce il valore tanto delle famiglie quanto dei centri estivi, pubblici o privati iscritti negli appositi elenchi”.

Per accedere alla richiesta di contributo occorre scegliere uno dei centri inseriti nell’elenco comunale. La richiesta dovrà essere fatta contestualmente all’iscrizione, presentando la dichiarazione Isee. Spetterà al Comune l’istruttoria, il controllo dei requisiti e la successiva compilazione della graduatoria delle famiglie individuate come possibili beneficiare del contributo, fino ad esaurimento della disponibilità finanziaria.

Nei centri estivi è richiesta la presenza di un responsabile con ruolo di coordinatore, in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado e possibilmente del titolo di educatore o insegnante, o comunque fornito di esperienza in campo educativo. Dal 2020, per il responsabile del centro che accoglie più di 20 bambini, sarà indispensabile, secondo la nuova direttiva regionale, avere una formazione più specifica (in ambito educativo, formativo, pedagogico, psicologico, sociale, artistico, umanistico, linguistico, ambientale o sportivo). Altri requisiti riguardano la somministrazione dei pasti, che deve rispettare le linee guida regionali per l’offerta di alimenti e bevande salutari, e dunque garantire l’igiene e la correttezza alimentare. I centri, inoltre, devono prevedere servizi igienici separati per i bambini e gli educatori.

La nuova direttiva regionale semplifica inoltre alcuni requisiti strutturali e organizzativi, per agevolare l’apertura e la gestione dei centri. Con una significativa novità per mettere i più piccoli al riparo dal rischio di maltrattamenti e abusi: il personale che opera a stretto contatto con i bambini dovrà presentare una dichiarazione che attesti l’assenza di condanne per abuso su minori. Ai centri estivi, infatti, si applica la legge nazionale “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedo-pornografia anche a mezzo internet”, che prevede l’interdizione definitiva da qualunque incarico in strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori per chi si macchia di tali reati.

> Il testo della delibera

Condividilo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.