Concessioni demaniali e direttiva Bolkestein, servono certezze

Da otto anni ormai la direttiva Bolkestein, sulla liberalizzazione dei servizi all’interno dell’Unione europea, tiene con il fiato sospeso gli operatori balneari. Ben 30mila imprenditori, 1500 nella sola Emilia-Romagna, che hanno investito nei propri stabilimenti e, dopo una serie di proroghe, non hanno ancora una parola certa sul proprio futuro professionale.

Una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, primo firmatario Mirco Bagnari, vuole ora impegnare la Giunta a verificare se si può approvare una norma prima della scadenza delle concessioni nel 2020: “Bisogna sbloccare in tempi rapidi la situazione di incertezza in cui versa il settore balneare – commenta la consigliera regionale Manuela Rontini, firmataria del documento – che ha di fatto comportato una stasi negli investimenti degli operatori, rischiando di impoverire l’attrattività generata nel nostro territorio da un settore così rilevante per l’economia regionale. Settore che, peraltro, si è sempre connotato per innovatività e qualità dell’offerta”.

La Regione Emilia-Romagna, si legge nel documento “ha più volte rappresentato nelle sedi competenti l’urgenza di adottare a livello nazionale una legge complessiva di riordino delle concessioni demaniali, che definisca principi generali e linee guida che consentano ai diversi livelli territoriali di intervenire nel settore, tenendo conto delle differenze che caratterizzano i modelli di sviluppo turistico delle regioni italiane”.

Il precedente Governo “dopo anni di proroghe, dichiarate peraltro illegittime e contrarie ai principi della direttiva Bolkestein, aveva avviato un percorso per dare soluzione al problema, attraverso una legge delega, che conteneva alcuni significativi elementi di garanzia, riconoscimento e tutela dei concessionari, disegno di legge che è però decaduto in ragione della scadenza della legislatura”.

Per questo servono delle soluzioni in tempi brevi, evitando “di incorrere in procedure di infrazione comunitaria”.

I consiglieri chiedono anche al Governo regionale di “verificare, visto l’approssimarsi della scadenza delle concessioni (nel 2020), se esistono o meno i presupposti, introducendo il principio della clausola di cedevolezza, di approvare una norma regionale legittima che disciplini la materia”.

> Il testo della risoluzione

[Foto CC]

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