Cimice asiatica: l’Emilia-Romagna tende una mano e studia il contrattacco

Credito agevolato e sgravi per le imprese danneggiate in attesa di una soluzione definitiva

“Studi, analisi e l’avvio di progetti sperimentali: l’invasione di Halyomorpha halys, la cosiddetta cimice asiatica, che negli ultimi quattro anni si è diffusa da Modena al resto dell’Emilia e della Romagna, è al centro di una vera e propria mobilitazione che coinvolge la comunità scientifica e tecnica del settore ortofrutticolo, al lavoro per individuare una soluzione per il contenimento del parassita nelle nostre terre” richiama Manuela Rontini, presidente della III Commissione assembleare e consigliera Pd dell’Emilia-Romagna, che aveva presentato, a riguardo, un’interrogazione alla Giunta.

“Enti pubblici e rappresentanti del mondo produttivo lavorano fianco a fianco per cercare di limitare i danni. Il prossimo 14 febbraio – riporta Rontini – è in programma a Bologna un convegno organizzato dall’assessorato regionale all’Agricoltura per mettere a confronto esperienze e ipotesi di strategie, sebbene non siano ancora disponibili modelli di intervento risolutivi rispetto alla questione”.

Nel frattempo la Regione Emilia-Romagna, con l’obiettivo di supportare sul piano finanziario le aziende ortofrutticole danneggiate dalla presenza della cimice, ha presentato in Conferenza delle Regioni una proposta di Ordine del giorno, approvata il 5 novembre 2016, che impegna il Governo ad attivare forme di credito specializzato, supportate dagli strumenti pubblici a disposizione (ISMEA), per la costituzione di un fondo di garanzia che permetta alle aziende duramente colpite da questa emergenza fitosanitaria di ristrutturare e rendere più sostenibile la propria posizione debitoria.

Dalla risposta all’interrogazione della consigliera Rontini si apprende che nei primi giorni dell’anno la Giunta approverà un atto deliberativo che prevede, per il tramite dei Confidi agricoli (nel rispetto del Regolamento UE n. 1408/2013), interventi di concorso sugli interessi, pari a 1,5 punti percentuali contro l’1,3 per cento previsto per le aziende indenni, su prestiti a breve e medio termine concessi alle imprese agricole regionali con priorità assoluta a quelle con impianti di pero che ricadono in territori perimetrati dal Servizio fitosanitario regionale. Misure che saranno operative a partire dal mese di febbraio 2017.

“La Regione sta inoltre sostenendo la proposta di inserire, nel Piano assicurativo agricolo nazionale, anche i danni alle colture provocati dalla Cimice asiatica. – spiega la consigliera regionale – Il parassita si sta diffondendo sempre di più anche in provincia di Ravenna e continua a minacciare numerose produzioni in tutto il territorio dell’Emilia-Romagna, con danni molto elevati su alcune coltivazioni di pesco e kiwi, una diffusa presenza sui cereali e infestazioni sulle viti. A riguardo, fortunatamente, i primi rilievi sembrano escludere effetti negativi sulla qualità del vino”.

“L’impegno dell’assessorato, a partire dal progetto ‘Tecniche di monitoraggio e strategie innovative per il controllo della Cimice asiatica’ finanziato con 342mila euro utilizzando risorse del Psr 2014-20, è sicuramente apprezzabile. La sollecitazione – conclude Manuela Rontini – è di continuare a investire risorse ed energie per trovare una soluzione all’invasione di questo parassita che continua a causare danni ingenti ai nostri agricoltori”.

> La risposta dell’assessore regionale Simona Caselli

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