Castagneti e boschi a rischio, serve un intervento della Regione

Presentata un’interrogazione sul tema. Urge un confronto con gli agricoltori che, a causa del maltempo, rischiano danni anche alle produzioni dei prossimi anni

CastagneNon si arrestano le difficoltà dei castanicoltori. Dopo lunghi anni passati a lottare contro la vespa cinese del castagno, che ha messo in ginocchio molti agricoltori, oggi è il maltempo a sferrare un duro colpo agli alberi di castagne e, con esse, a molti altri alberi importanti per la difesa del suolo.

“Le precipitazioni nevose di metà novembre, soprattutto nelle foreste dell’Alto Senio e dell’Alto Lamone oltre che nelle valli del Santerno e del Sillaro, hanno comportato la caduta di rami e alberi, anche lungo la viabilità comunale e forestale. Si è posto quindi il problema, ancora non completamente risolto nelle aree più isolate, legato alla rimozione di tronchi, rami e schegge. In più sono gravi i danni subiti dai castagneti, presenti prevalentemente proprio in quella fascia altimetrica” riporta Manuela Rontini.

Molti alberi, come le conifere, erano stati messi a dimora più di 30 o 40 anni fa nell’ambito di un’azione di rimboschimento della fascia collinare e pre-montana.

“I danni – evidenzia la consigliera regionale – rischiano di trascinarsi anche nei prossimi anni. Si prevede, infatti, un effetto negativo sulla produzione di castagne del prossimo anno e di quelli a seguire, anche considerando la situazione ancor più grave che la nevicata ha arrecato per le foreste più giovani”.

“Con un’interrogazione, sottoscritta anche dal collega Roberto Poli, ci siamo quindi rivolti alla Regione per sapere se non si ritenga urgente promuovere un tavolo di confronto con le organizzazioni professionali agricole, i consorzi e le associazioni dei castanicoltori, i Comuni e le Unioni di Comuni per circostanziare la dimensione e l’entità dei danni. Sarebbe opportuno inoltre definire insieme le possibili azioni a sostegno dell’attività dei soggetti pubblici e privati per il ripristino delle produzioni e dei luoghi”.

> Il testo dell’interrogazione

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