Basta plastica in mare, l’impegno della Regione per salvare l’ecosistema

Presentata risoluzione per limitare il flusso di plastica e microplastiche

La plastica che finisce in mare non si limita a inquinare: uccide i pesci e avvelena l’ecosistema marino. Per questo una risoluzione presentata in Regione Emilia-Romagna (prima firmataria Lia Montalti) vuole impegnare la Giunta a limitare il flusso di plastica e microplastiche nel mare, oltre a sensibilizzare i cittadini alla pulizia dei litorali.

“Si tratta di un problema rilevante sottovalutato da molti – spiega la consigliera regionale Manuela Rontini, firmataria del documento – nonostante i dati siano allarmanti. Nel solo mare Adriatico infatti si toccano punte di 1.000 rifiuti di plastica per chilometro quadrato, nel Golfo di Venezia, e valori decisamente superiori alla media anche nell’area turistica della riviera romagnola. Per questo vogliamo che la Regione promuova ogni azione possibile per limitare il flusso di plastica che finisce in mare, anche aderendo a campagne informative e di comunicazione per sensibilizzare i cittadini alla pulizia dei mari”.

In Europa, secondo uno studio commissionato ad Arcadis dall’Unione europea, i rifiuti marini costano 476,8 milioni di euro all’anno, cifra che prende in considerazione solo i settori di turismo e pesca, perché non è possibile quantificare l’impatto su tutti i comparti dell’economia. In particolare, il costo totale stimato per la pulizia di tutte le spiagge dei paesi dell’Unione europea è pari a 411,75 milioni di euro.

Legambiente inoltre, che ha svolto l’indagine “Beach litter 2018”, ha monitorato 78 spiagge italiane, raccogliendo 48.388 rifiuti (80 per cento plastica: tappi e anelli, cotton fioc, bottiglie e contenitori, etc) in un’area complessiva di 416.850 mq (pari a circa 60 campi di calcio), vale a dire una media di 620 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia monitorati.

“Qualche settimana fa a Rimini si è costituito ufficialmente il primo comitato dell’Adriatico “Basta plastica in mare”, che coinvolge diversi soggetti – continua Rontini – e dà il via al network contro la plastica, con l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere progetti coinvolgendo il maggior numero di soggetti competenti ma anche i giovani. Quando si parla di rifiuti tutti dobbiamo fare la nostra parte, in un’ottica di economia circolare, tanto più quando si ha a che fare con materiali come la plastica, riciclabili ma certamente non biodegradabili e per questo potenzialmente pericolosi per l’ecosistema. Servono azioni coordinate, dalla messa al bando di alcuni materiali al ripensamento degli imballaggi, e sono certa che la Regione continuerà ad impegnarsi su questo fronte”.

 

> Il testo della risoluzione

Condividilo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.