Bando prevenzione frane e riduzione danni in agricoltura: 17 milioni di euro per imprese e territori

Danni ai campi coltivati, frane, eventi naturali eccezionali: è tempo di passare dalla conta delle rovine al potenziamento delle azioni di prevenzione. Un bando pubblicato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale mette a disposizione delle imprese agricole (singole o associate) e degli enti pubblici, impegnati in interventi di prevenzione dei danni da frane o potenziali alluvioni, ben 16,87 milioni di euro nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020.

I contributi, per interventi di prevenzione compresi tra i 5mila e i 150mila euro, copriranno fino all’80 per cento delle spese ammissibili effettuate dalle singole imprese agricole, o del 100 per cento del costo dell’investimento ammissibile realizzato da più imprese agricole (progetto collettivo) o da un ente pubblico.

“I cambiamenti climatici in corso non fanno che aggravare le difficoltà degli agricoltori – commenta la consigliera regionale Manuela Rontini – per questo la Regione ha scelto di affiancarli in una vasta opera di prevenzione. Dopo il bando sui piccoli invasi, destinati a combattere la siccità, l’attenzione è rivolta ora alla prevenzione del dissesto idrogeologico, per una prevenzione in grado di coniugare il rispetto delle risorse naturali con la salvaguardia delle coltivazioni”.

Il bando, in scadenza il 14 febbraio 2019, ammette spese per la realizzazione di opere di regimazione idraulico-forestale (in acque non demaniali) prevalentemente con tecniche di ingegneria naturalistica o di bioingegneria forestale (briglie, traverse, muretti, palificate, gradonate, terrazzamenti, ecc.), drenaggio di acque superficiali (canalizzazioni, pozzetti, ecc.), sistemazioni idraulico-agrarie per la riduzione del rischio di dissesto idro-geologico (drenaggi profondi, consolidamento di versanti, ecc.).

Avranno priorità gli interventi effettuati nelle aree agricole dove incombono rischi di frane a ridosso di allevamenti zootecnici, fienili, serre fisse, immobili dedicati alla lavorazione e trasformazione dei prodotti aziendali, magazzini per attrezzi.

Per quanto riguarda invece i terreni, le azioni di prevenzione da frane riguardano frutteti, uliveti, vigneti, superfici seminabili e vivai.

Altri criteri di priorità riguardano i progetti in aree svantaggiate nell’appennino emiliano, piacentino-parmense e dell’Alta Valmarecchia, e quelli di aziende condotte da giovani imprenditori.

L’operazione rientra nella priorità 3 del Psr che riguarda l’organizzazione della filiera alimentare, compresa la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere animale e la gestione dei rischi nel settore agricolo.

> La scheda del bando

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