Aspiranti genitori adottivi: la formazione e sostegni dalla Regione

Al fianco degli adulti, soprattutto per il bene dei più piccoli. Per facilitare e sostenere gli aspiranti genitori adottivi in un percorso spesso lungo e complesso come quello dell’adozione, la Regione finanzia anche nel 2018, per il secondo anno consecutivo, dei corsi di formazione specifici su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini.

Sono 39, in parte conclusi e in parte in corso di svolgimento, i percorsi formativi che hanno ottenuto 20mila euro di contributi regionali – stanziati nei giorni scorsi con una delibera di Giunta – e che hanno visto la partecipazione di circa 200 coppie. Un impegno che, insieme ad altre misure, punta a contrastare una tendenza che vede anche in Emilia-Romagna diminuire le adozioni (299 i bambini accolti in famiglia nel 2017 contro i 366 del 2016), come sta avvenendo nel resto d’Italia e negli altri Paesi, un dato a cui fa da contraltare un aumento delle domande (612 quelle inoltrate al Tribunale dei minori dell’Emilia-Romagna, 577 l’anno precedente). 

I corsi sono pensati per maturare consapevolezza nella coppia, al fine di rispondere al meglio ai bisogni reali del bambino. Ogni corso, organizzato dalle équipe adozioni dei servizi sociosanitari regionali, prevede quattro incontri tematici fornendo indicazioni sulle procedure da seguire per intraprendere il percorso dell’adozione, sui bisogni e sulle caratteristiche dei bambini adottabili, sulle peculiarità dell’adozione nazionale e internazionale. Come relatori ci sono assistenti sociali, psicologi e rappresentanti degli Enti per le adozioni internazionali che operano in Emilia-Romagna.

La Regione ha sviluppato da tempo un sistema di sostegno e accompagnamento per le famiglie che aspirano all’adozione, quelle già adottive e i minori adottati, valorizzando l’esperienza e la rete degli enti e delle associazioni dell’adozione.

Oltre all’attività formativa rivolta a tutte le coppie, iniziata nel 2017, uno dei primi provvedimenti assunti nel corso di questa legislatura è stata la sottoscrizione di un nuovo Protocollo regionale in materia di adozione. Il documento nasce dal lavoro di coordinamento, confronto e condivisione promosso dalla Regione nell’ambito del tavolo tecnico regionale adozione e composto dai rappresentanti degli Enti Locali, Tribunale per i minorenni, Ufficio scolastico regionale, Enti autorizzati all’adozione internazionale, Associazioni di famiglie adottive.

Finalità del protocollo sono: promuovere la cultura dell’adozione in Emilia-Romagna e migliorare la preparazione dei futuri genitori adottivi prima che accedano all’indagine psicosociale, l’accuratezza delle indagini per la valutazione della loro idoneità, il sostegno alle famiglie da parte di operatori esperti dopo l’arrivo dei bambini in famiglia.

Per quanto riguarda le caratteristiche delle adozioni, il 70 per cento dei bambini che lo scorso anno hanno trovato una nuova famiglia è di provenienza straniera (209), 65 sono italiani e 25 quelli accolti in famiglia per i quali l’iter di adozione non si è ancora concluso. Il 39 per cento dei bambini adottati nel 2017, in ugual numero tra maschi e femmine, ha meno di 5 anni, il 43 per cento ha un’età compresa tra 6 e 10 anni e il restante 18 per cento ne ha più di 11.

[Foto CC]

 

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