Anche telecamere e banche dati devono fare squadra per la sicurezza

Presentata una risoluzione per sfruttare al massimo i sistemi esistenti, partendo dal progetto già avviato nel faentino

Stop al dialogo tra sordi, ai sistemi incompatibili, alle soluzioni tecnologiche a macchia di leopardo, tutti aspetti che spesso minano gli attuali sistemi di sicurezza: “In questi anni sono stati fatti importanti investimenti in materia da parte degli Enti locali e dello Stato, tuttavia i sistemi di videosorveglianza non sono sempre stati in grado di dialogare sinergicamente tra loro e quindi non si è potuto sfruttare al massimo il loro potenziale. Mettere in un sistema integrato la lettura delle targhe delle auto sarebbe un prezioso strumento di contrasto all’attività criminale, pertanto è urgente che il collegamento alla banca dati dei veicoli rubati da parte delle Polizie locali sia ripristinato” spiega la consigliera regionale Manuela Rontini.

Di qui l’auspicio, tradotto in una risoluzione firmata all’unanimità dal Gruppo assembleare Pd, di: “Sottoscrivere un accordo di programma tra Regione Emilia-Romagna e Ministero dell’Interno, facendo seguito al decreto Minniti, per mettere in campo azioni mirate al contrasto e alla prevenzione della criminalità”.

Nell’atto di indirizzo si pone l’attenzione sulla sicurezza urbana e sul ricorso agli impianti di videosorveglianza: “Sono tante le Amministrazioni pubbliche locali e regionali – osserva Rontini – che da anni investono risorse in telecamere in grado di leggere le targhe dei mezzi in circolazione sulle strade. Nell’ultimo biennio sono stati perfezionati ben 34 accordi programma. Si dovrebbe avere la possibilità, attraverso specifici software e un collegamento di Rete connesso al Ministero dell’Interno, di ottenere informazioni in tempo reale sulla presenza di veicoli segnalati come veicoli con denuncia di furto”.

Si può prendere esempio, in questo senso, dalle esperienze virtuose in atto: “Partendo dal progetto di sicurezza urbana integrata, messo in atto dall’Unione dei Comuni della Romagna Faentina – prosegue Rontini – è arrivato il momento di creare un modello di interscambio operativo delle informazioni che sia sistematico per tutti ed esteso a tutto il territorio regionale. Ciò permetterebbe alle Polizie locali di intervenire in modo tempestivo e di gestire al meglio le attività investigative. La conservazione dei dati delle targhe dei veicoli per soli sette giorni, nel rispetto del Codice della privacy, sta infatti rappresentando un ulteriore impedimento al lavoro delle Forze dell’ordine, per questo motivo è necessario favorire una conservazione prolungata di questi dati, nel rispetto delle diverse prerogative”.

“Dando maggiori strumenti a Comuni e Polizia locale non facciamo altro che dare risposte alla crescente richiesta di sicurezza delle persone. Per questo motivo – conclude la consigliera Pd – abbiamo chiesto alla Giunta di attivarsi presso il Ministero dell’Interno per avviare percorsi di sperimentazione con il Servizio nazionale controllo targhe e transiti della Polizia di Stato”.

> Il testo della risoluzione

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