Non solo stazioni ecologiche: ecco i Centri per il riuso

In regione già 28 punti attivi, e altri in arrivo, per dare una seconda vita ai beni usati

Elettrodomestici, vestiti, giocattoli usati, non sempre buttarli è l’unica scelta perché quello che non ci serve più può essere utile ad altri, allungando così il ciclo di vita, con vantaggi per l’economia e per l’ambiente. Servono a questo i Centri per il riuso: spazi attrezzati (sostenuti dalla Regione) dove esporre e scambiare beni usati, aperti a tutti. In Emilia-Romagna sono già 28 e altri 12 stanno per arrivare.

È di questi giorni l’approvazione da parte della Giunta regionale delle Linee guida dei centri comunali del riuso, aggiornate dopo aver ascoltato proposte e esigenze di Comuni e gestori dei centri nel corso di un percorso partecipato che si è svolto nei mesi scorsi. Hanno preso parte all’attività oltre 80 amministratori comunali, 61 rappresentanti di società di gestione del servizio rifiuti attive sul territorio regionale, 34 esponenti di associazioni sindacali, ambientaliste e di categoria.

“L’economia circolare, nella quale l’Emilia-Romagna crede in modo fermo tanto da aver approvato per prima in Italia una legge in materia – commenta la consigliera regionale Manuela Rontini – è fatta di tanti approcci diversi. Tra questi, il riuso è decisivo nel percorso di riduzione dei rifiuti prodotti per abitante, iter che ci condurrà entro fine decennio alla tariffa puntuale. Dopo l’ubriacatura di consumismo della passata generazione è tempo, finalmente, di tornare alla saggezza popolare dei nostri nonni: le cose rotte si aggiustano, quello che non serve a me può servire ad altri, e soprattutto ‘del maiale non si butta via niente’. Le nuove regole sui centri del riuso e il sostegno economico concesso loro, quasi un milione di euro dal Fondo incentivante della legge, dimostrano in modo chiaro il nostro impegno in questa direzione”. Continua a leggere →

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