Il ballo folkloristico romagnolo: quando il divertimento si lega all’amore per la propria terra

Presentata una risoluzione per sostenere la candidatura all’Unesco di questo “patrimonio immateriale”

Ballo e tradizione in Romagna vanno a braccetto da sempre. Pensiamo solo agli sciucaré o s-ciucarena, gli artisti della frusta capaci di recuperare l’uso di questo attrezzo, usato un tempo per governare i buoi, trasformandolo in uno strumento per schioccare a tempo di musica. O come il ballo liscio (comprendente mazurca, valzer, polka, diffuse già da metà ‘800) sia riuscito a radicarsi profondamente in Romagna, tanto che la prima balera nota venne aperta più di un secolo fa, nel 1910 (a opera di Carlo Brighi). Mentre è di pochi anni successiva (1928) la fondazione dell’Orchestra di Secondo Casadei, che ha fatto conoscere questo ballo e i suoi ritmi ben oltre i confini nazionali, tramandandolo di generazione in generazione.

Per questo in Regione Emilia-Romagna alcuni consiglieri Pd hanno presentato una risoluzione per sostenere la candidatura all’Unesco del ballo folkloristico romagnolo come “patrimonio immateriale dell’umanità”. Continua a leggere →

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