Approvato il bilancio regionale di previsione 2015

Nessuna nuova tassa. Lavoro, occupazione, cofinanziamento ai fondi strutturali europei e politiche sociali tra le priorità.

foto_sede Regione Emilia-RomagnaCogliere le opportunità della nuova fase di sviluppo e crescita, mantenendo lo stato sociale. Questi gli obiettivi di fondo del bilancio della Regione Emilia-Romagna, approvato oggi dall’Assemblea legislativa, che conferma gli impegni a lasciare bloccata la pressione fiscale, contenere le spese e accompagnare il processo di riordino istituzionale.

Il bilancio di previsione 2015 (che ha entrate e uscite pari a 12 miliardi di euro) prevede tra le sue priorità di spesa il cofinanziamento ai fondi strutturali europei e contiene anche le conferme sui fondi per la non autosufficienza e le politiche socio-sanitarie e un’attenzione particolare alla sicurezza dell’ambiente e ai trasporti.

“Rilanciamo lavoro, occupazione e investimenti pubblici, salvaguardiamo welfare e sanità. Con questo bilancio – sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – manteniamo gli impegni presi e, pur tagliando come nessun altro ha fatto e non aumentando un solo euro di tasse, mettiamo la Regione in condizione di fare ingenti investimenti contro il dissesto idrogeologico e per il rilancio e l’accompagnamento di una crescita vera. La nostra ossessione rimane quella di creare posti di lavoro. Stiamo lavorando sodo perché, a fine maggio, come avevamo promesso, vogliamo sottoscrivere il patto per il lavoro e io mi auguro di poterlo firmare con tutte le parti sociali”.

“Quello che avevamo scritto nel programma di mandato trova oggi una prima conferma nella proposta di bilancio: un bilancio che, senza aumentare la pressione fiscale, difende gli 8 miliardi di euro per la sanità, la qualità dei servizi erogati e tutto il sistema di welfare. Una macchina regionale più snella, che aumenta i fondi per la cultura e ha come priorità il cofinanziamento dei fondi strutturali europei (l’Emilia-Romagna sarà la prima Regione italiana che potrà avviare, da subito, i bandi rivolti a cittadini, imprese ed Enti locali), per far ripartire investimenti e crescita. Insomma, passiamo dalle parole ai fatti” commenta Manuela Rontini, Presidente della Commissione ‘Territorio Ambiente Mobilità’ della Regione.

 

Le cifre
Una manovra complessiva da 12 miliardi di euro, di cui 8 per la sanità.
Il primo rilevante elemento di priorità delle spesa riguarda la copertura che, con questo bilancio, si fornisce al cofinanziamento regionale dei fondi strutturali europei (Fse, Fesr e Feasr) con riferimento alla nuova programmazione comunitaria 2014-2020. L’importo annuale di tale impegno ammonta complessivamente a circa 56,1 milioni di euro: consentirà una spesa sul territorio regionale di 368 milioni di euro per 7 anni e di sbloccare risorse totali per 2,5 miliardi di euro destinati a lavoro, ricerca e innovazione.
Per accompagnare la legge di riordino istituzionale, e il percorso verso la costituzione delle aree vaste, il bilancio assicura una quota aggiuntiva pari a 28 milioni di euro (oltre ai 31 milioni ordinariamente previsti) che consentiranno la copertura integrale delle spese inerenti le funzioni da delegare o mantenere in gestione diretta, oltre a garantire il lavoro ai dipendenti delle Province.
Tra i punti prioritari: il mantenimento dei servizi alla persona, con 120 milioni di risorse proprie e aggiuntive per il Fondo regionale per la non autosufficienza (che così arriva a 460 milioni complessivi) e il sostegno a economia e turismo.
In particolare, per le politiche di sviluppo economico sono previste più risorse rispetto al 2014: complessivamente 38 milioni di euro per il cofinanziamento dei fondi europei, le leggi d’incentivazione regionale e l’Expo (5 i milioni per quest’anno che si sommano agli altri 2,5 già stanziati nel 2014).
Per quanto riguarda il turismo, l’obiettivo al 2020 è che superi il 10% del Pil regionale. In questa prospettiva, il bilancio conferma 28,3 milioni per Apt e Unioni di prodotto, programmi per favorire la promo-commercializzazione del territorio e capitalizzare i consorzi fidi.
Per le politiche dell’agricoltura si prevede il raddoppio delle risorse proprie correnti finalizzate al cofinanziamento dei fondi europei che aumentano, tra il 2014 e il 2015, da 15 milioni a 29 milioni di euro. Sostanzialmente confermate le risorse finanziarie per le altre attività (9 milioni).
Per quanto riguarda la formazione e il lavoro sono previste risorse regionali pari a 17 milioni di euro (connesse ai cofinanziamenti del Fse) e oltre 41 milioni per interventi di natura pubblica a sostegno delle fasce più deboli del mercato del lavoro.
Per le politiche socio-sanitarie, oltre alle risorse per il Fondo per la non autosufficienza regionale, vi sono 46 milioni ad integrazione del Fondo sanitario nazionale; 20 milioni al Fondo speciale per il sociale; 2,2 milioni al Fondo regionale degli affitti e 1 milione al Fondo per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
L’Emilia-Romagna è l’unica Regione ad aumentare i fondi per la cultura: 28,4 milioni di euro complessivi, con un incremento di oltre 10 milioni rispetto al 2014.
Per quanto riguarda il diritto allo studio, 20 milioni di risorse regionali vengono assegnate alle borse di studio universitarie, 4 milioni alle borse di studio per gli studenti delle scuole medie superiori e 3 milioni ad attività per la formazione scolastica. Un milione va alle politiche sportive, 2 milioni sono per gli impianti sportivi.
Per le politiche per l’ambiente e la difesa del territorio il bilancio mette a disposizione 45 milioni di euro, con particolare attenzione alla protezione civile, al contrasto al dissesto idrogeologico e alla valorizzazione dei parchi e delle riserve naturali.
Nessun taglio, infine, al trasporto pubblico locale, così da garantire i servizi ai cittadini emiliano-romagnoli: ai 363 milioni di euro, che sono la quota destinata all’Emilia-Romagna per il 2015 dal Fondo nazionale per il trasporto pubblico, si aggiungono oltre 36 milioni di risorse proprie regionali. Le spese d’investimento aggiuntive destinate ai trasporti e alle infrastrutture ammontano a 40 milioni di euro, e riguardano sistemi informativi e telematica (2,3 milioni), riqualificazione urbana (5 milioni), viabilità (10 milioni), manutenzione e sistema di sicurezza della rete ferroviaria (5 milioni), People mover (17,5 milioni).

Linee generali
Il difficile contesto di finanza pubblica nel quale si è collocata l’approvazione della legge di stabilità 2015 ha richiesto un contributo rilevante da parte di tutti gli Enti locali. Per le sole Regioni, i 4 miliardi di euro previsti per quest’anno si sono aggiunti agli effetti cumulati delle precedenti manovre di rientro, producendo minori trasferimenti per complessivi 5,7 miliardi di euro.
L’accordo tra Governo e Regioni ha permesso di contenere, attraverso un’importante azione di mediazione e confronto, i tagli diretti sul bilancio dell’Emilia-Romagna a 61 milioni di euro (di cui 20 dal mancato gettito sull’Irap e 41 dalla mancata riduzione dei fondi Fas). A fronte dei minori tagli, le Regioni si sono impegnate a cedere maggiori spazi finanziari ai Comuni del proprio territorio attraverso il patto incentivato regionale. Per l’Emilia-Romagna si tratta di 80 milioni con i quali si potranno accelerare i pagamenti alle imprese per le opere pubbliche già realizzate.
Infine, con i risparmi ottenuti sulle spese collegate al funzionamento (personale), al costo della politica, alla sanità (parte burocratica) e agli oneri finanziari, si è riusciti a recuperare 82 milioni di euro ed evitare così tagli ai servizi.

> Il bilancio in 12 slides

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