Verso il Prit 2025: prosegue il confronto sul Piano dei trasporti

La mobilità del futuro in Emilia-Romagna passa dal confronto con chi, ogni giorno, si sposta per motivi di lavoro, studio o svago. La Regione deve tenere conto delle esigenze di tutti, dagli automobilisti ai pendolari dei treni, da chi va a scuola in autobus fino a chi si muove sulle due ruote per diletto. La visione degli Amministratori sulla mobilità, arricchita dai contributi di tutti gli attori in campo, farà nascere il Piano regionale integrato dei trasporti, il Prit 2025.

Ad oggi c’è una proposta della Giunta, presentata sul territorio negli ultimi due anni e oggetto di una recente udienza conoscitiva nella III commissione dell’Assemblea legislativa: “Questo Piano vuole rendere più agevoli, ma soprattutto sostenibili, gli spostamenti dei cittadini emiliani e romagnoli – spiega la consigliera regionale Manuela Rontini, presidente della commissione Territorio, Ambiente e Mobilità – per questo, così come è accaduto con altri provvedimenti importanti come la legge urbanistica, tutti dovranno avere la possibilità di intervenire nel merito con osservazioni, sollecitazioni e proposte. Il Prit è il principale strumento di pianificazione dei trasporti della Regione Emilia-Romagna, un piano di programmazione, non di investimenti diretti, che saranno oggetto di provvedimenti successivi. Un Piano che disegna le direttrici principali degli spostamenti regionali, e le connessioni tra i diversi mezzi di trasporto, che nei prossimi mesi sarà adottato dall’Assemblea legislativa. Dopo di che, si aprirà un ulteriore periodo di osservazioni pubbliche prima del suo ritorno in Aula per l’approvazione definitiva”.

Obiettivo di fondo del Prit è una mobilità sostenibile e attenta alle diverse esigenze dei cittadini, stazioni ferroviarie come nodi centrali degli spostamenti e miglioramento del sistema di trasporto pubblico locale. Questo, tenendo conto del fatto che la l’Emilia-Romagna è la prima regione in Italia per crescita nel trasporto pubblico di passeggeri su ferro (secondi i dati di Pendolaria la crescita dei passeggeri tra il 2011 e il 2017 è stata del 79,8 per cento). Ma anche pianificazione per la logistica e il trasporto merci, per il sistema aeroportuale e per quello idroviario Padano-Veneto.

Cosa prevede il Prit oggi

Strade. Gli interventi previsti per la rete di base sono finalizzati al mantenimento delle caratteristiche funzionali, all’assicurazione di adeguati standard di manutenzione e al miglioramento del livello del servizio. Il Prit inoltre conferma, per quanto riguarda la grande rete, la necessità di portare a termine gli interventi previsti dal Piano del ’98, ridefiniti in base alle attuali necessità.

Ferrovie. L’aumento del 50 per cento dei passeggeri trasportati è il target che si pone il Prit per quanto riguarda il trasporto su rotaia. Un obiettivo perseguito con un cadenzamento delle corse ai 30 o ai 60 minuti con potenziamenti fino a 15 minuti sulle tratte e sulle fasce orarie più trafficate, soprattutto per quanto riguarda l’area bolognese.

Inseriti nel Piano anche l’incremento della capacità della Bologna-Castel Bolognese, il raddoppio della Quattro Ville-Carpi, la realizzazione dell’itinerario Ti.Bre (Tirreno-Brennero), con raddoppio della linea Pontremolese, il completamento dell’elettrificazione della rete, gli interventi sul nodo di Faenza, il potenziamento della Rimini-Ravenna, l’ottimizzazione del nodo di Ferrara e la velocizzazione dei servizi lunghi.

Le stazioni saranno un punto centrale per ogni centro urbano. Questo per agevolare chi sceglie di spostarsi non utilizzando la propria vettura. Quindi migliorare la qualità delle stazioni, la loro funzionalità, l’accessibilità, gli spazi; incentivare l’interscambio tra bici e treno, creando percorsi sicuri e agevoli e offrire servizi informativi completi e in tempo reale sono tutte azioni previste dal Piano regionale integrato.

Trasporto pubblico locale. Arriveranno 600 nuovi mezzi entro il 2020, verrà completato il sistema tariffario integrato e, come obiettivo entro il 2025, il Piano fissa al 10 per cento l’aumento dei passeggeri e dell’incremento dei servizi minimi.

Mobilità sostenibile. La rete delle ciclovie regionali entra nel sistema infrastrutturale. In ambito urbano le azioni previste sono quelle dell’individuazione della rete, della messa in sicurezza dei punti critici e degli attraversamenti, della riconoscibilità dei tracciati. Fuori dai centri abitati il Prit punta al consolidamento di una rete sicura per garantire un’alternativa di viaggio sulla media distanza.

Logistica e trasporto merci. Diverse le linee di intervento a seconda dei vari livelli in cui si sviluppa il Prit. In linea generale viene fissato come obiettivo l’aumento al 30 per cento del trasporto merci su rotaia. E quindi: il completamento e il potenziamento degli scali principali della rete Rfi e Fer, spingendo su quelle opere necessarie all’adeguamento ai corridoi europei Ten-T. Inoltre si punta a promuovere l’attivazione di un tavolo strategico con i nodi intermodali regionali, l’innovazione tecnologica e organizzativa e politiche che integrino le aree industriali con i nodi della piattaforma logistica.

Per quanto riguarda il trasporto merci su strada, le aree di intervento riguardano soprattutto l’approfondimento della conoscenza dei fenomeni in atto: quindi monitoraggio, indagini quantitative e uno studio di impatto sul traffico con la localizzazione delle aziende di e-commerce a ridosso delle grandi arterie stradali.

Infine, per la logistica urbana, sono confermate le iniziative avviate come l’armonizzazione delle regole di accesso ai centri, la realizzazione di uno sportello unico, o un portale web, per uniformare l’accesso ai sistemi locali, il miglioramento del parco veicolare.

Porto di Ravenna. Confermato come il principale porto e nodo logistico della regione vedrà diversi interventi: la realizzazione del terminal container e delle nuove banchine nella penisola Trattaroli, l’abbassamento dei fondali e nuovi punti di rifornimento. Il Prit prevede come obiettivi quello di aumentare il traffico merci in arrivo e in partenza, migliorare l’intermodalità nave-treno, l’integrazione delle attività di autotrasporto e il consolidamento dei servizi di linea lungo le autostrade del mare.

Sistema idroviario Padano-Veneto. Il Piano identifica come interventi prioritari quelli necessari alla rimozione delle strozzature e a dare continuità allo standard di navigazione (classe V) del sistema. Per questo il Prit prevede la definizione di un progetto per garantire la navigabilità 11 mesi l’anno con opere stimate per 600 milioni. Per quanto riguarda l’idrovia ferrarese il Piano fissa come necessità quella di garantire il transito delle imbarcazioni (classe V), anche se con limitazione all’altezza, e lo sviluppo della vocazione turistica. Indispensabile, poi, la promozione della completa operatività delle infrastrutture esistenti (come ad esempio la banchina di Boretto).

Sistema aeroportuale. L’obiettivo generale è quello di promuovere un sistema coordinato nel rispetto delle singole autonomie. Nello specifico: far volare 12 milioni di passeggeri l’anno (10 solo dallo scalo di Bologna), garantendo la massima accessibilità e favorendo in particolare il trasporto pubblico e l’intermodalità degli spostamenti. L’azione della Regione ha previsto l’inserimento dell’aeroporto di Forlì tra gli scali di carattere nazionale (oggi non lo è) nel momento in cui, a seguito della ormai imminente riapertura, dovesse averne i requisiti.

> Le slide di presentazione del PRIT 2025

> I documenti e gli elaborati tecnici necessari all’adozione del Piano

[Foto: inquadramento generale Prit 2025]

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