Laureati in scienze motorie: serve un riconoscimento professionale

È tempo che i laureati in Scienze motorie vengano professionalmente riconosciuti a tutti gli effetti e che i costi sostenuti dai cittadini per la prescrizione medica dell’attività fisica e motoria possano diventare fiscalmente detraibili, al pari di altre spese mediche.

Questo l’obiettivo di una risoluzione presentata in Assemblea legislativa, che chiede alla Giunta regionale di attivarsi nei confronti del Governo perché il riconoscimento avvenga con un provvedimento legislativo nel più breve tempo possibile.

“L’attività fisica è parte importante dell’attività di prevenzione e cura della salute che l’Emilia-Romagna cerca di favorire in ogni modo – spiega la consigliera regionale Manuela Rontini, firmataria del documento – basti pensare alla legge sullo Sport, alla legge sulla Prevenzione che abbiamo approvato nei giorni scorsi o al Piano regionale della prevenzione 2015-2018, che definisce protocolli per l’esercizio fisico adattato o l’attività motoria adattata, rivolti in particolare a persone affette da patologie muscolo-scheletriche e neuro-muscolari”.

Eppure, ad oggi, i laureati in Scienze motorie restano in un limbo tra l’ambito sanitario e quello sportivo, privi di un riconoscimento certo, con ripercussioni sugli sbocchi professionali. Da qui l’intenzione del documento di accelerare il loro riconoscimento, facendo ripartire il tavolo di trattativa tra il Ministero della Salute e i rappresentanti dei Laureati, costituito nella scorsa Legislatura.

> Il testo della risoluzione

[Foto CC]

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