Memoria del Novecento: oltre 76mila euro per progetti nel ravennate

Foto CorelliMantenere vitale e radicata la memoria del Novecento, un secolo i cui fatti hanno lasciato un segno radicale nella storia dei nostri territori e del nostro Paese, con una eco che tocca gli anni in cui viviamo. A questo mirava il bando regionale di sostegno ai progetti nell’ambito della legge sulla memoria e storia del Novecento, rivolto ad Associazioni, Istituzioni senza fini di lucro, Comuni e Unioni di Comuni.

La graduatoria dei vincitori è stata approvata dalla Giunta regionale nei giorni scorsi: “A Ravenna e provincia, complessivamente, sono stati riconosciuti contributi per 76.250 euro, utili a sostenere un corposo programma di attività – riporta la consigliera regionale Manuela Rontini –. Fondi destinati a progetti che hanno l’obiettivo di riannodare i fili della memoria, per non far cadere nell’oblio i fatti che hanno segnato il XX secolo e, con esso, il nostro presente”.

Nello specifico: all’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Ravenna è stato concesso un contributo di 30mila euro; mentre 20mila euro andranno all’Anpi provinciale di Ravenna, per il progetto “Nuove generazioni, cultura della democrazia e della libertà”; 11.250 euro all’associazione musicale “Rumore di Fondo” di Faenza, per il progetto “Materiale resistente 2.0 – Memorie della Resistenza”, giunto alla terza edizione. Al Comune di Lugo, infine, arriveranno 15mila euro per il progetto storico-culturale relativo al centenario della scomparsa del Maggiore Francesco Baracca (1888-1918), eroe della I Guerra Mondiale insignito di medaglia d’oro al valor militare.

“Non posso che essere soddisfatta dei risultati ottenuti dalle associazioni del nostro territorio e dall’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Ravenna, frutto della loro capacità progettuale, di qualità – commenta la consigliera Rontini –. Solo continuando a conoscere e divulgare al meglio le tragiche vicende che hanno segnato anche la nostra storia locale potremo cautelarci dagli orrori del passato. I fatti di ieri non possono restare chiusi in un cassetto, ma devono divenire faro e mappa per guidare le giovani generazioni. La legge regionale sulla memoria del Novecento è lo strumento che ci consente di farlo”.

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