Amianto, aggiornato il Piano della Regione: sicurezza al primo posto

Da prodotto ‘miracoloso’ a materiale messo al bando perché cancerogeno in forma friabile. L’amianto è ormai caduto in disgrazia da 25 anni, ma la sua grande diffusione ha reso le operazioni di bonifica straordinariamente lunghe. Negli ultimi 15 anni la Regione ha investito quasi 29 milioni di euro per interventi di bonifica, tanto che oggi l’amianto risulta rimosso del tutto nel 70 per cento dei siti mappati. E nel 30 per cento rimanente è comunque in sicurezza.

Ora un nuovo Piano regionale rinnova l’impegno pubblico su questo fronte. L’approccio della Regione Emilia-Romagna all’amianto si muove tra prevenzione e cura, secondo una prassi consolidata. Da un lato prosegue la bonifica dei fabbricati dove questo materiale è ancora presente (con 3 milioni di euro per il solo 2018), dall’altro aumenta l’impegno sul versante sanitario, con l’istituzione di una rete regionale per la presa in carico dei pazienti affetti da mesotelioma pleurico. Questi ultimi saranno presi in carico in modo globale, fornendo loro la migliore assistenza sia in ospedale che sul territorio con supporto medico-legale e psicologico. A questo fine, tutti gli archivi dei lavoratori attualmente o precedentemente esposti all’amianto saranno messi a sistema.

“I cittadini potranno beneficiare di procedure uniformi sull’intero territorio emiliano e romagnolo – commenta la consigliera regionale Manuela Rontini – per la rimozione e lo smaltimento di piccole quantità di materiale contente amianto in matrice compatta. Una tipologia di raccolta, questa, già presente nell’80 per cento dei Comuni e gratuita oggi nella metà dei casi. Oltre ai fondi stanziati per le bonifiche, poi, è da salutare positivamente l’annuncio dato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti dell’inserimento in Finanziaria dei fondi per la bonifica, a carico dello Stato, delle Officine grandi riparazioni di Bologna, designate Sito di interesse nazionale”.

I contenuti del nuovo Piano Amianto della Regione, che tiene conto del documento nazionale, sono stati definiti coinvolgendo gli enti locali e i sindacati dei lavoratori.

In Emilia-Romagna (dove il registro dei Mesoteliomi è stato istituito ed è attivo dal 1996, sei anni prima di quello nazionale) nel periodo 2011-2013 si sono registrate in media più di 150 nuove diagnosi di mesotelioma maligno l’anno; 133 nel 2014, 148 nel 2015, per arrivare ai 113 nuovi casi del 2016 (dato non ancora consolidato).

> Il testo del Piano amianto

> Per approfondire: il Portale regionale dedicato all’amianto

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