Il ballo folkloristico romagnolo: quando il divertimento si lega all’amore per la propria terra

Presentata una risoluzione per sostenere la candidatura all’Unesco di questo “patrimonio immateriale”

Ballo e tradizione in Romagna vanno a braccetto da sempre. Pensiamo solo agli sciucaré o s-ciucarena, gli artisti della frusta capaci di recuperare l’uso di questo attrezzo, usato un tempo per governare i buoi, trasformandolo in uno strumento per schioccare a tempo di musica. O come il ballo liscio (comprendente mazurca, valzer, polka, diffuse già da metà ‘800) sia riuscito a radicarsi profondamente in Romagna, tanto che la prima balera nota venne aperta più di un secolo fa, nel 1910 (a opera di Carlo Brighi). Mentre è di pochi anni successiva (1928) la fondazione dell’Orchestra di Secondo Casadei, che ha fatto conoscere questo ballo e i suoi ritmi ben oltre i confini nazionali, tramandandolo di generazione in generazione.

Per questo in Regione Emilia-Romagna alcuni consiglieri Pd hanno presentato una risoluzione per sostenere la candidatura all’Unesco del ballo folkloristico romagnolo come “patrimonio immateriale dell’umanità”.

“La Regione, negli ultimi anni, ha già supportato eventi e progetti di promozione culturale e turistica ruotanti intorno al liscio – spiega la consigliera regionale Manuela Rontini, prima firmataria del documento – pensiamo solo alla Notte del liscio, che ha coinvolto oltre 30 formazioni tra orchestre tradizionali e band giovanili, più di 300 musicisti e tante scuole di ballo con oltre 500 ballerini da tutta Italia, per un totale di 60 appuntamenti in Riviera. Ora però è tempo di fare un salto di qualità, andando oltre ai singoli eventi. Il liscio ha ormai alle spalle una storia degna di questo nome, un percorso lungo oltre un secolo nel quale ci sono state innovazioni, passi falsi e ripartenze, ma che appare oggi importante agli occhi di tutti i romagnoli. Non si possono non riportare, a questo proposito Gianpiero Cicognani e Anna Savini, autori già a fine anni ’60 di una riscoperta di passi e variazioni perdute risalenti al liscio delle origini. Intendiamo supportare per tanto la proposta lanciata dalla presidente Apt Liviana Zanetti, che ha già raccolto numerosi consensi da parte di amministratori e imprenditori del mondo turistico, della candidatura all’Unesco del ballo folkloristico romagnolo, uno dei più bei biglietti da visita della nostra terra nel mondo”.

Sta per essere discusso in commissione e in Assemblea legislativa, inoltre, un progetto di legge deliberato dalla Giunta regionale proprio sulla musica, intesa come “importante strumento di formazione culturale, aggregazione sociale e sviluppo economico”, che mira a rafforzare e internazionalizzare la filiera produttiva. La risoluzione, dunque, chiede anche di continuare a supportare la promozione culturale e turistica del ballo folkloristico romagnolo in vista della discussione del pdl.

 

> Il testo della risoluzione

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