Il Regno Unito lascia, l’Europa rilancia

Dalla Brexit può arrivare la scossa per costruire gli Stati Uniti d’Europa.

foto_bandiera UE dopo BrexitQuesta mattina ci siamo svegliati con una notizia amara, l’esito del voto britannico sulla cosiddetta “Brexit”.

Non si può ancora dire, con certezza, a cosa condurrà la scelta del Regno Unito di lasciare l’Unione europea. Si può e si deve, comunque, pretendere uno scatto d’orgoglio dalle istituzioni europee, additate per decenni come facile capro espiatorio dai politici degli Stati membri.

Cercando di accontentare tutti gli Stati, in infinite mediazioni, l’Europa ha finito per perdere la propria anima. I bilancini e gli equilibri hanno preso troppo spesso il posto degli slanci e dei grandi ideali che portarono, negli anni ’50, alla nascita delle prime Comunità europee.

In troppi hanno dato per scontate, banalizzandole, le conquiste faticosamente ottenute in decenni di lavoro. Ora, oltre Manica, le lancette della Storia torneranno indietro e potranno essere ripristinati dazi, dogane, restrizioni alle imprese e all’accesso dei lavoratori non britannici.

Ed è triste, per non dire paradossale, che abbiano votato in maggioranza per l’uscita dall’Unione i più anziani, coloro i quali dovrebbero, all’opposto, apprezzare più di tutti gli altri il frutto principe dell’integrazione europea: la Pace nel continente, dopo secoli di sanguinose contrapposizioni armate.

Viviamo in un tempo in cui le sirene di un ritorno al passato si fanno più forti, in cui populismi e nazionalismi riprendono quota. Ma a quale passato dovremmo mai tornare? Quello degli Stati nazione, l’un contro l’altro armati? Dei dazi, delle continue dogane? Delle colonie nei paesi in via di sviluppo? Dei titoli di studio non riconosciuti oltre confine?

Per salvare quanto di buono si è costruito in questi anni (la solidarietà tra nazioni un tempo nemiche, un’appartenenza comune, la Pace, un mercato unico con ambizioni globali), l’Europa ora non deve perdere tempo. Non si può concedere credito a chi ha scelto di tirare la corda all’eccesso, giocando con il fuoco dell’antieuropeismo fino a pagarne le conseguenze.

L’Europa è, oggi più che mai, la nostra casa. Qui viviamo, qui vogliamo costruire il nostro futuro. Se la maggioranza dei britannici ha scelto di uscire dalla Ue, a noi ora tocca imboccare con decisione la strada che porterà agli Stati Uniti d’Europa. Senza clausole o sconti per qualche Paese, a scapito di altri. Senza sotterfugi, veti o contro veti.

Abbiamo bisogno di un’Europa politica, un’unica, grande, democrazia federale. Diritti comuni, progetti comuni, politiche comuni. Di questo hanno bisogno gli europei, questo si merita “La nostra Patria Europa”, per usare le parole di Alcide De Gasperi.

Manuela Rontini
Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, iscritta al Movimento Federalista Europeo

 

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